Onna e Fossa,le case e il ponte in arrivo
L’Aquila – L’ottimismo in situazioni disastrate come quella aquilana è quasi un obbligo. A Onna, viene promesso, le prime piccole case di legno dovrebbero essere consegnate entro il 15 settembre. In tutto sono poco meno di 100, ospiteranno almeno 300 persone. Ne ha avuto conferma oggi la giornalista Daniela Senepa. Ridaranno vita e residenza al villaggio martire, al paesino simbolo della devastazione. La gente si gioverà delle donazioni della Protezione civile, della Croce rossa, e della trasmissione televisiva di Bruno Vespa “Porta a porta”, che raggranellò la bellezza di oltre 4 milioni. Denaro che il giornalista aquilano, uno che per il terremoto ha davvero dato il cuore e la sua professionalità, ha “seguito” euro su euro, con puntiglio e cura, assicurandosi che fosse speso presto e bene. OK, così è stato: le case ci sono e una comunità delle tante distrutte dal sisma potrà abitare il suo paese. La promessa di tutti, Berlusconi per primo, è dare le prime chiavi entro metà del mese cominciato oggi. I trentini che curano con dedizione i lavori dicono: “Speriamo di farcela”. C’è da dare loro la massima fiducia: la meritano per cento motivi, insieme con il personale locale, naturalmente.
A Fossa, come ha documentato oggi il giornalista Ennio Bellucci, è a buon punto la costruzione di 150 case da 40, 50 e 70 metri quadrati. Lo conferma il sindaco Calvisi. Potranno abitarci sicuramente prima del freddo 400 persone circa. I primi moduli abitativi saranno consegnati, si spera, entro il 15 ottobre. Nell’area detta degli alpini ci saranno anche una ampia piazza, lo stesso edificio del comune, un paio di botteghe, un ambulatorio, una chiesina. Fossa bis sarà un paese confortevole, colorato, pulito, ricco di verde: tanti, diciamolo, staranno meglio di come stavano prima del sisma, che lì ha colpito duramente.
E’ a buon punto anche il ponte sul fiume Aterno, costato finora 600mila euro, rimesso in piedi a tempo di record per volontà della Provincia, che non ha perso tempo. Sarà riaperto ai veicoli entro un paio di settimane o anche prima.
L’Aquila edizione 2009 è così: villaggi, casette, magari più cura e verde, aria, luce, un’iniezione di vita per chi ha perso identità e mura. Il focolare sarà acceso in un contesto differente, ma importante è vivere. Le pietre cadute, le torri e i campanili smozzicati restano in ombra, e attendono la ricostruzione, che, giurano tutti, verrà. Nessuno ha il coraggio di dire quando.
(Nella foto:<strong> Onna, aprile 2009)
Non c'è ancora nessun commento.