Il TAR sospende la caccia, gran confusione


L’Aquila – IGNOTI I CONTENUTI DELLA DECISIONE COME LE ZONE INTERESSATE DAL PROVVEDIMENTO – Alt alla caccia, e subito. E’ la decisione del tribunale amministrativo regionale, il TAR dell’Aquila, che ha accolto un ricorso del WWF contro la caparbia volontà della regione si dare comunque inizio alle attività venatorie, nonostante gli incendi e i danni della siccità che hanno stremato la selvaggina. La sospensione non è totale, ma parziale, e avviene “inaudita altera parte”, cioè con urgenza senza aver ascoltato la parte avversa. La Regione non ha diffuso commenti, perchè è domenica e gli uffici sono rigorosamente chiusi e vuoti. Figuriamoci se la burocrazia si smuove di domenica…
La notizia manca di dettagli e lo stesso WWF sostiene di averla appresa solo nelle ultime ore. La sospensione riguarda l’attività venatoria in alcune zone a partire da oggi, ma al momento nessuno sa di quali zone si tratti e quindi tra i cacciatori vige la più totale confusione. Se la decisione, quindi, è sostanzialmente giusta ed era anche da molti auspicata, manca, come sempre avviene, la volontà o la capacità di fornire esatte e complete informazioni ai cittadini: eppure i tribunali sentenziano “in nome del popolo italiano”…
Il TAR avrebbe riconosciuto il grave pericolo per diverse specie a sfavorevole status di conservazione, come Allodola, Quaglia, Tortora, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella. Il WWF, pur avendo praticamente vinto con il suo ricorso, non ha fatto sapere nulla. Anche per gli ambientalisti è domenica…


09 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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