Uva, moderati i danni della siccità: meno vino, ma sarà di buona qualità


Teramo – (Foto in evidenza: I vigneti Emidio Pepe nel Teramano) – L’uva sui banchi dei mercati c’è ed è anche buona. Ma chi sa da dove arriva. In Abruzzo bisogna preoccuparsi invece delle vigne locali e dell’apprezzata, preziosa produzione regionale di vino. I vigneti della provincia di Teramo hanno subito, anche se moderatamente, le conseguenze della siccita’: praticamente nemmeno una goccia di pioggia da giugno ai primi di settembre, e temperature che non di rado hanno raggiunto e superato i 40 gradi in Abruzzo. Ora è tempo di acquazzoni spesso violentissimi, non temuti certi come le grandinate: quelle sì che potrebbero provocare danni. perciò ci si affretta a vendemmiare.
L’andamento climatico estivo fa presagire una vendemmia in calo del 15% rispetto al 2011. Lo fa sapere la Coldiretti sulla base di un resoconto delle cantine locali. La diminuzione della resa e’ pero’ accompagnata da un buon livello qualitativo delle uve. Dopo le piogge, che hanno dato un po’ di sollievo ai vigneti, gli agricoltori tornano tra i filari per raccogliere vitigni a bacca rossa e portare avanti la vendemmia. Le vigne non hanno sofferto come altre coltivazioni della lunghissima siccità, pur registrandosi un calo, grazie alle piogge primaverili. La vigna, spiega un coltivatore, ha radici profonde che superano anche i 50 centimetri, quindi riesce ad assorbire acqua e umidità che si conservano a lungo nel sottosuolo ad una certa profondità. Anche se non piove per lunghi periodi. In provincia di Teramo si coltivano vigne importanti e di grande qualità, dalle quali scaturiscono vini pregiati. Anche nel resto delle zone costiere, sia nel Pescarese che ancora pi più nel Chietino, la coltivazione dell’uva dà ottimi prodotti, tanto che i vini abruzzesi hanno ormai conquistato posizioni di tutto rispetto sia come qualità che come quantità. Qualche buon vino proviene anche dall’Aquilano: Ofena e la Valle Peligna. Scomparso ormai da molto tempo un bianco che a suo tempo era ritenuto mitico: quello di Corfinio. I vini abruzzesi sono prevalentemente derivati da vitigni Montepulciano (rossi), oppure dal Trebbiano (bianchi). Apprezzati anche alcuni rosati e persino degli spumanti. I prezzi? Non sono moderati, e molti dicono che sarebbe conveniente renderli meno salati. In ogni caso, il vino è una ricchezza e un pilastro dell’economia agricola e turistica dell’Abruzzo, e merita molta attenzione. Speriamo che la Regione ne sia convinta.


09 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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