Pescara sceglie l’accorpamento con Ch-Te
Pescara – “Il Comune ha depositato stamane, con la Provincia, la proposta ufficiale di accorpamento di Pescara con Chieti e Teramo nell’ambito del Piano di riordino delle Province previsto dalla Spending Review. Siamo fortemente convinti della bontà e della opportunità di tale scelta, che presenta profili geografici ed economici di chiara rilevanza di cui il Comitato per le Autonomie Locali dovrà necessariamente tener conto e che abbiamo motivato in modo capillare. A questo punto attendiamo la riunione del prossimo 12 settembre per iniziare a intravedere quali siano gli orientamenti del Cal stesso in vista della chiusura dei lavori, fissata al 2 ottobre”. Lo ha detto il vicesindaco Berardino Fiorilli (foto) che stamane ha preso parte al vertice del Cal a L’Aquila.
“Comprendiamo le ragioni e i timori della politica strettamente territoriale – ha sottolineato il vicesindaco Fiorilli – che da Chieti e da Teramo stanno avanzando proposte che, al di là di numeri e cifre, si basano fondamentalmente sulla volontà condivisa di mantenere, ciascuno, la propria identità, storia e poteri istituzionali. La verità è che oggi la legge 135 ci chiede e impone di fare un salto di qualità nella visione delle amministrazioni territoriali, superando le logiche di campanile, e guardando oltre. Oggi, con il Presidente Testa, abbiamo presentato formalmente il nostro fascicolo con la proposta formale già ampiamente discussa, ossia l’accorpamento di Pescara con Chieti e Teramo, affidando a Pescara il ruolo di Capoluogo della nuova Provincia in via di definizione. Un ruolo che ci viene affidato dal comma 4-bis della legge numero 135, versione definitiva e approvata, comma che recita ‘In esito al riordino di cui al comma 1, assume il ruolo di comune capoluogo delle singole province il Comune già capoluogo di provincia con maggiore popolazione residente’, ovvero, nel caso di Pescara-Chieti, o Pescara-Chieti-Teramo, tale ruolo è stato già attribuito in modo naturale a Pescara, così come la stessa legge ha stabilito quei criteri che consentiranno a Chieti di restare Provincia, partendo dalla fotografia della situazione geografica e territoriale esistente allo scorso 24 luglio. La norma è dunque chiara, qualunque altra ipotesi di riordino dei territori provinciali sarebbe incomprensibile e inapplicabile in questo momento, ma soprattutto Pescara, sia chiaro a tutti, non intende rinunciare al ruolo di leader in Abruzzo, un ruolo che ci viene riconosciuto in modo naturale al di fuori degli stessi confini regionali. L’accorpamento delle tre Province, chiaramente, ci consentirebbe di evitare anche la ‘fuga’ di molti comuni teramani verso le Marche, impoverendo, inevitabilmente, l’economia e il profilo regionale. Per tale ragione siamo pronti a difendere tali posizioni sino alla fine, continuando a proporre, nei prossimi giorni, ulteriori momenti di dibattito e di approfondimento”.
Non c'è ancora nessun commento.