Rapagnà? Il guerriero del Mia Casa


L’Aquila – Scrive Ugo Centi: “Riscopre l’ascia di guerra (politica) del “cristiano di base”, del “Celestiniano convinto”, del “Siloniano certo”. Pio Rapagnà, fondatore del Mia Casa, nell’assemblea oggi al salone Carispaq, abbandona i toni buonisti, ed attacca frontalmente la decisione del Comune di un “canone” per le C.A.S.E. anche agli (ex)inquilini delle case popolari. Così rifà la storia dei suoi tre anni e mezzo d’impegno per la ricostruzione delle case popolari terremotate; 41 mesi passati a chiedere invano al Consiglio regionale di legiferare ad oc sulla materia. “Perché riportare le famiglie delle case popolari nell’immediata cintura urbana dell’Aquila significherebbe rivitalizzare tutto, anche il centro storico, che non va svuotato di uffici e funzioni civili”
“I sodi ci sono”, dice Rapagnà, ma si fa davvero troppo poco per l’edilizia pubblica. “Ora basta”, tuona. “Passiamo all’azione: politica e civile, con i nostri metodi di protesta non violenta e di alta dimostrazione di civiltà politica”. Un Rapagnà davvero “in prima linea” quello visto a L’Aquila, raggiunta puntuale nonostante un guasto alla vecchia auto durante il viaggio da Roseto. Niente ferma Pio, nemmeno le noie meccaniche!


06 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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