Che bello sentire “Fuori i curricula”
Per assumere incarichi (spesso ancora ben retribuiti, nonostante gli sproloqui di chi a Roma ostenta volontà risparmiose) si scelgano persone esperte, professionalmente adeguate, in possesso di curricula. Li reclama un attivo ex assessore di Montesilvano, Vittorio Gervasi. Ha ragione da vendere. Nonostante le buone intenzioni di Monti e di alcuni dei suoi ministri, l’Italia è ancora un paese in cui in un istituto scientifico (l’INGV) si assegnano incarichi (retribuiti, mentre in tanti restano precari) a persone del tutto estranee alla scienza. Belle donne dal passato dedicato ad altre attività , diametralmente opposte. E certo non è il solo caso.
Potremmo snocciolare diversi nomi di persone collocate in consigli di amministrazione, uffici di comunicazione e altre poltrone e poltroncine, scelte in base a sfuggenti criteri. Non lo facciamo solo per non nuocere a chi, comunque, tenta di lavorare e di vivere. Ma per percepire denaro pubblico, occorrono requisiti e comprovate capacità . Nessuno deve dirazzare. Se ancora non è così, dovrà esserlo. La regola sarà : meno incarichi, meno pagati, e a persone qualificate. Quindi è bello e giusto che Gervasi a Montesilvano dica “fuori i curricula” dei nominati. Dovremmo dirlo tutti, ad una sola voce, ferma e forte, tanto da indurre di dispensatori politici a riflettere prima di scegliere i nominandi. Soprattutto i sindaci, che hanno grandi poteri nel campo della distribuzione dei pani e dei pesci. Senza mai essere Gesù Cristo. E neppure somigliargli.
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