Insomma, come sta in salute l’aeroporto?
Pescara – (di Stefano Leone) – (Foto: Armando Foschi e sotto l’interno dell’aeroporto allo check in)) – L’aeroporto d’Abruzzo va bene o va male? Dipende da come si leggono i dati e da quanto si aggiunge come spiegazione e come raffronto, enunciandoli. I numeri in sè e per sè dicono poco, se non li si legge confrontandoli con altri numeri. Risultato, gan confusione di idee. Sui giornali appaiono dati negativi, e subito c’è la risposta che però non contribuisce alla chiarezza.
L’indice di traffico dell’aeroporto d’Abruzzo registra nel mese di agosto oltre 65.000 passeggeri, in linea con il dato dello stesso mese 2011. Lo afferma la società di gestione Saga in una nota. Un dato particolarmente significativo considerato il contesto economico generale, che dimostra come i nuovi collegamenti – anche charter – abbiano compensato le perdite di traffico registrate su alcune destinazioni storiche, quali Toronto.
I dati relativi al periodo gennaio-luglio 2012, negli aeroporti italiani con un bacino d’utenza inferiore al milione di passeggeri, monitorati da Assaeroporti, registrano una riduzione media pari al 15,4% rispetto al periodo 2011. Sul fronte Saga, la compensazione tra l’effetto positivo del primo trimestre e la lieve flessione degli ultimi mesi ha tuttavia determinato ad oggi un incremento pari al 4%. “Tenuto conto della tenuta del numero dei passeggeri in uno scenario ancora negativamente influenzato dal non favorevole quadro congiunturale – ha detto il presidente della Saga Lucio Laureti – sono soddisfatto di questi risultati conseguiti grazie al lavoro della Saga, pur ribadendo che il sistema Abruzzo, il management e il personale della Saga possono fare di piu’ e meglio per rendere ancora piu’ competitivo ed efficiente l’aeroporto. La sfida – ha concluso Laureti – non e’ nei confronti di normative (piano Passera), ma nei confronti del mercato e del posizionamento dei servizi offerti”.
“Non culliamoci con i dati che fornisce Assaeroporti; basta un metodo semplice e veloce per fare la conta del transito passeggeri nell’aeroporto di Pescara”. Attacca così, l’esposizione del suo pensiero, Armando Foschi, capogruppo Pdl al Comune e profondo conoscitore dell’ambiente aeronautico.
- E i dati forniti dal comunicato di ieri della Saga? Il Presidente Laureti dice che fra l’effetto positivo del primo trimestre e il calo degli ultimi mesi vi è un margine del +4%.
“Ripeto, questi sono dati numerici che arrivano da Assaeroporti; basterebbe prendere le liste d’imbarco e fare la conta ed ecco che le percentuali reali cambiano in modo netto; nonostante l’incremento dei voli nazionali, i dati del mese di luglio scorso danno un preoccupante -11% sui voli internazionali, mentre sul totale si registra un – 6%. A ritroso, in giugno il trend è stato leggermente migliore ma pur sempre negativo, -10% sugli internazionali e un -4% sul totale”.
- Foschi, la mancanza del volo di collegamento con Toronto si è fatto sentire?
“ Assolutamente si; teniamo conto che quel volo portava il conto di circa 7mila passeggeri che nel computo delle percentuali si sentono e come”.
- Soluzioni immediate?
“ Lavorare di più sul collegamento con Monstar, ad esempio; il volo è ripreso proprio ieri e, dopo la fallimentare esperienza della precedente compagnia aerea che ne era titolare, (ndr. ricordiamo le vicissitudini della compagnia Air Vallèe), ma in questo non vi sono responsabilità di gestione locali, bisogna tornare ad investire su questo tipo di turismo. Ricordo che, circa 4milioni di italiani, sono costretti a raggiungere Monstar con altri mezzi oppure scegliere altri scali aeroportuali per il volo. Dunque, il turismo religioso, vista la invidiabile posizione geografica della nostra città, bisogna tornare a puntarci in maniera forte e decisa, ma bisogna avere volontà e voglia di investire”.
- In altre parole non basta l’eventuale turista “domestico” che porta relativamente poco in termini di economicità.
“ Esatto; una città come Pescara non può puntare al turista che consuma il caffè appena sceso dal volo e basta, questo tanto per dirla in maniera diretta. C’è bisogno di investire sulla divulgazione di ciò che Pescara e l’Abruzzo tutto possono offrire in termini di servizi, turismo e svago. All’interno di questo progetto la struttura aeroportuale è fondamentale per la movimentazione di persone e, perché no, anche merci”.
- Dunque l’aeroporto deve essere il diadema di una corona composta da più preziosità.
“ Si; ma per far questo c’è bisogno di una sinergia di intenti e di volontà che arrivino da più parti. Una di queste è fondamentalmente la Regione. L’Ente, ad esempio, manca da due anni dalla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) e questo comporta, a mio parere un danno di immagine per l’Abruzzo. Bisogna tornare ad essere presenti in modo profondo in ogni settore della divulgazione e propaganda turistica per far si che le persone siano interessate a frequentare il nostro territorio. In questo, per quel che ci riguarda, il Comune fa la sua parte ma anche altri Enti devono dare apporto in termini di presenza tangibile. Solo così riusciremo a fare dell’aeroporto d’Abruzzo un vero polo di attrazione per lo spostamento della gente”.
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