Cementificio, basta: delocalizzazione


Pescara – (di Stefano Leone – foto Massimo Leone) – Basta con il cementificio, ed era ora. Gli amministratori sono ben decisi a toglierlo di mezzo dal panorama di Pescara. Della delocalizzazione dell’ecomostro del cementificio in via Raiale a Pescara, se ne parla da oltre venti anni. Un baluardo inamovibile, guardiano ormai delle vicissitudini del quartiere tre sul quale territorio insiste la sua ubicazione. Punto di riferimento anche per indicare zona e via. Le sue torri visibili ad occhi nudo da grande distanza. La sua ciminiera, dalla quale da sempre, molto spesso si leva un pennacchio di fumo consistente e compatto è perfino un punto di riferimento visivo per verificare la direzione del vento per coloro i quali volano in circuito sull’aeroporto d’Abruzzo, che dista mezzo miglio.
Un biglietto da visita per chi, percorrendo l’asse attrezzato, si appresta ad entrare in città oppure ad uscirne. Un biglietto di presentazione al quale i pescaresi sono abituati ma che, diciamolo francamente, non è un bel vedere come accoglienza per una città che ormai è proiettata a grandi falcate verso una riqualificazione urbana e ambientale che le accredita credenziali di città del futuro. Anche l’attuale esecutivo, dunque, affronta il problema in maniera netta. La Giunta comunale, infatti, ha adottato e approvato ieri una delibera, che verrà consegnata alla Regione Abruzzo, nella quale si “esprime parere non favorevole” al rinnovo e modifica dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) per le attività aziendali del cementificio inerenti la produzione di cemento, l’attività di recupero e trattamento rifiuti e l’incenerimento di materiali vari. L’Amministrazione Comunale ha inoltre chiesto alla Regione Abruzzo le azioni di competenza da mettere in atto per la delocalizzazione dell’impianto, cosa non semplice ma che “…con la buona volontà delle parti concorrenti alla decisione – a detto il Sindaco – si riuscirà a trovare la soluzione, fermo restando la salvaguardia dei posti di lavoro”. “Il nostro è un parere obbligatorio, ma non vincolante. Come Amministrazione Comunale – ha chiarito nella conferenza stampadi stamane il sindaco Luigi Albore Mascia – abbiamo però espresso il nostro parere contrario alle autorizzazioni richieste il 7 marzo scorso dalla Sacci e nel contempo di avviare una procedura di delocalizzazioni degli impianti e questo perché riteniamo il sito in oggetto oggi incompatibile con l’agglomerato urbano. Se venti anni fa quella era una zona periferica, oggi nella zona di Pescara Ovest è in atto un processo di valorizzazione e riqualificazione edilizia, e la presenza del cementificio – ha detto ancora il primo cittadino di Pescara – cozza con la rivalutazione ambientale della zona”. La Maggioranza di governo cittadino (alla conferenza stampa di oggi erano presenti anche il vice sindaco Berardino Fiorilli, l’assessore all’Ambiente Isabella del Trecco, il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri e il capogruppo a palazzo di Città del Pdl Armando Foschi), in caso di rinnovo, da parte della Regione Abruzzo, delle autorizzazioni alla Sacci, potrebbe decidere di impugnare il provvedimento al Tar. La delocalizzazione, a cui la Sacci non sarebbe perlatro contraria, costerebbe fra i 250 e i 300 milioni di euro, costi che la Sacci non sarebbe in grado di sostenere. “Per questo – ha sostenuto l’assessore Del Trecco – bisognerebbe trovare innanzitutto un sito adatto e poi l’impegno di enti pubblici e privati a sostenere una parte dei costi”. “Comprendete da soli – rivolto ancora ai giornalisti presenti il Sindaco Mascia – la portata di una simile decisione da parte della Giunta comunale. La porta che oggi abbiamo spalancato davanti a noi, forse in qualche modo è paragonabile a quello che stiamo già tracciando per giungere alla delocalizzazione delle antenne di San Silvestro (per i non pescaresi San Silvestro è la zona delle colline a sud della città). Sono due iniziative nelle quali noi crediamo fermamente – ha continuato il Sindaco – per proseguire quel discorso di garanzia di vivibilità e godimento della nostra città”. Alla nostra domanda se, al di là del diniego espresso alla conferma delle autorizzazioni alla Sacci, la Giunta ha ricevuto imput, pareri e lamentele da parte dei residenti che più di altri cittadini residenti in altri quartieri, hanno subito e subiscono l’ecomostro il Sindaco ha risposto: “La preoccupazione e forte preoccupazione. E’ anche vero che rispetto al passato, mi riferisco a circa 20 o 25 anni fa, nonostante rimanga inalterata la volontà di un manufatto che va spostato altrove, siano stati apportati dei correttivi e miglioramenti riscontrabili sia in termine di emissione di polveri che di fattori inquinanti”. In coclusione di conferenza stampa il sindaco Mascia ha ricordato che mentre già nel 2006 gli allora consiglieri di minoranza Carlo Masci (attualmente Assessore regionale allo sport) e Berardino Fiorilli (oggi Vice Sindaco della Giunta in carica), presentarono una mozione per la delocalizzazione dell’impianto, l’anno successivo la Giunta D’Alfonso rinnovò l’accordo con il cementificio anche con la costruzione poi del “calice di Toyo Ito”. Oggi a Pescara si è tenuta la Conferenza di Servizi (a cui hanno partecipato esponenti di Regione, Provincia, Comune e Arta) per affrontare proprio il nodo relativo al rinnovo delle autorizzazioni di legge alla Sacci Spa.


04 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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