Perdonanza? Il museo è l’idea-chiave , cultura e spirito il cammino da seguire


L’Aquila – (Foto: la lettera cardinalizia e accanto il logo Perdonanza inviato al nostro giornale: è sbagliato, non abbiamo potuto pubblicarlo…) - Per la Perdonanza, acclarato che più soldi di quelli disponibili nel 2012 non ci saranno mai (si parla di 150.000 euro), ha bisogno di cure ricostituenti, di programmi, idee e gente capace di sollevarla dal livello attuale di festa popolare debole e non attraente (tanto da venirci appositamente: nessuno infatti c’era negli alberghi), arricchita solo dal guizzo del documento dei Cardinali. Un’idea di Salvatore Santangelo, ben riuscita. 3000 visitatori, viene assicurato ieri.
Avrebbero potuto e dovuto essere dieci volte di più, perchè il documento (segreto e sotto chiave in Vaticano) è una potente ed elegante elevazione culturale. Ma il resto vola basso. Come sempre.
Allora, tralasciando polemiche e rilievi (ce ne sono, c’è anche chi li muoverà nelle sedi opportune: per esempio quanto è stato speso in promozione su mass media? quanto ha reso questa promozione?), occorre da subito decidere cosa fare della Perdonanza e, assunta una decisione, farlo subito.
Prima di tutto, occorrono persone adeguate che si occupino della festa, la pensino e la organizzino per tempo e con calma. Un suggerimento che circola da anni, in ogni dopo-Perdonanza, e che da anni il Comune ignora o fa finta di non sentire. Va smontato il meccanismo, potenziato il motore, sfruttato al meglio entro i limiti delle risorse. E le risorse vanno spese, non elargite. Magari senza costrutto e senza risultato verificabile.
DUE PILASTRI – Ci sono però, quest’anno, due pilastri solidi sui quali costruire. Uno è il museo della Perdonanza, proposto dal presidente della Provincia Del Corvo. L’altro è il valore storico-culturale impartito alla Perdonanza 2012 dalla lettera cardinalizia a Celestino V, venuta fuori dagli archivi vaticani dopo mesi di lavoro attento e abile, grazie a Santangelo, ma forse anche all’amico dell’Aquila che si chiama Alemanno. Il sindaco di Roma. Amico, appunto, di Santangelo.
Cominciamo dal secondo pilastro: il valore storico e culturale. Non importa come Santangelo abbia fatto a metterlo in luce. Importa l’idea, che ha conferito spessore alla manifestazione, tirandola fuori da concerti e concertini (peraltro in parte saltati per pura incapacità organizzativa), noccioline e nastrini, lucine e musichette. La Perdonanza è festa popolare, sicuramente, ma è anche momento culturale, di riflessione e di spiritualità. Inutile che qualcuno tenti sempre di farne la fiera delle bagattelle, umiliandola a livello di sagra.
I turisti vogliono il documento cardinalizio, non il concertino e i tamburelli. Chiedono solidità culturale, e poi magari anche croccanti e zucchero filato, perchè no. O la fiera mercantile, perchè no.
Il primo pilastro, dicevamo, è il museo permanente della Perdonanza, in palazzo Quinzi (come suggerisce Del Corvo), in un contesto urbano nobile, storico e monumentale, visitabile tutto l’anno, utilizzato nelle promozioni turistiche come meta unica in una città che è essa stessa la Perdonanza. Per 365 giorni l’anno e da secoli.
Tutto l’anno, non pochi giorni ad agosto, sempre tra liti, piccolezze, meschinerie e favori che hanno come obiettivo evitare, o smussare, critiche e rilievi. E’ possibile, anzi verosimile, che un giorno (non lontano) i turisti (ben organizzati e attirati) scelgano la città per l’archeologia, la storia, i musei e quello della Perdonanza, che sarà comunque unico al mondo. E’ possibile, ovviamente, se in futuro ci sarà attenzione per il turismo come risorsa. Finchè offriremo ai visitatori fontane sporche, vie sconnesse, divieti di transito sbattuti in faccia senza un’indicazione verso i parcheggi e i percorsi alternativi (via Venti Settembre, molte ore prima del corteo), tutto resterà com’è: arronzato, sommario, dilettantesco. E senza profitto per nessuno. Se è questo che si vuole, siamo a posto. Non facciamo niente fino all’estate del 2013, e poi ripetiamo lo sciatto copione casareccio e zoppicante. All’aquilana, insomma…


02 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.