Gli ingegneri: “Dettagli sconcertanti”
L’Aquila – Nelle procedure (e soprattutto tra gli oceani di scartoffie di una burocrazia debilitante e nefasta) per la ricostruzione, emergono dettagli e particolari che a chi deve occuparsene direttamente, cioè tecnici e ingegneri, appariono quanto meno incomprensibili, se non sconcertanti. L’ing. Paolo de Santis (foto) ha inviato al commissario Chiodi, ai sindaci del cratere, al sindaco Cialente, all’assessore Di Stefano e alle altre autorità competenti una nota sulla “Interpretazione autentica dell’O.P.C.M. 3790″. Eccone il contenuto:
“Su segnalazione di alcuni iscritti l’Ordine é venuto a conoscenza della nota del 06/06/2012 Prot. n. 2599-U/UCR dell’Arch. Gaetano Fontana indirizzata al Consorzio CINEAS e alla attenzione dell’Ing. Riccardo Campagna.
Non si era a conoscenza del contenuto della detta nota ma si ricevevano strane richieste di integrazione da parte di RELUIS e CINEAS, che oggi con la conoscenza della citata lettera sono comprensibili, anche se non condivisibili.
Nel merito la nota prevede “A tal proposito risulta necessario specificare che, a titolo di esempio indicativo ma non esaustivo, risultano finiture: pavimenti, rivestimenti, tinteggiature, carte da parato; mentre non ricadono all’interno dei lavori di finitura: tamponature, tramezzature, massetti e vespai. In ogni caso non rientrano nella categoria delle finiture edili le demolizioni e gli scavi in genere.”esclude dalla categoria delle finiture edili le demolizioni e gli scavi in genere.”
A titolo semplificativo riportiamo il contenuto di una richiesta di integrazione per una pratica da parte della cosiddetta filiera:
“si osserva che le lavorazioni connesse alle opere di miglioramento sismico e quelle relative agli interventi di rinforzo e di tamponatura e la messa in opera di cls di casseformi, di reti in acciaio e all’esecuzione di scavi, al ripristino delle finiture e degli impianti si configurano come interventi di tipo b”
Gli indirizzi di cui all’O.P.C.M. 3790 del Commissario Bertolaso al punto 5 “Tipologie di intervento ammesse” divide gli interventi in A1, A2, A3 e B1 (rinforzo di elementi strutturali..) dove è previsto espressamente che “Nell’ambito degli interventi suddetti di tipo A ricadono i costi di ripristino delle finiture e degli impianti conseguenti agli interventi di rafforzamento strutturale”. Gli Indirizzi, al fine di aumentare la quota per la sicurezza sismica, prevedono che le finiture relative agli interventi di rafforzamento sono lavori di tipo “A” come quelli elencati in A1, A2 e A3.
La citata lettera dell’Arch. Fontana fornisce una interpretazione in netta contrapposizione con gli Indirizzi di cui all’OPCM 3790 quando la stessa asserisce “non ricadano all’interno dei lavori di finitura: tamponature, tramezzature, massetti e vespai. In ogni caso non rientrano nella categoria delle finiture edili le demolizioni e gli scavi in genere”, che sono lavori di tipo “A”
È evidente che l’interpretazione data dall’Arch. Gaetano Fontana agli indirizzi di cui all’O.P.C.M. 3790 non risulta coerente con la volontà del legislatore di indennizzare le finiture e gli impianti tecnologici conseguenti agli interventi di rafforzamento ricomprendendoli negli interventi di tipo A e quindi a maggior ragione le opere di ripristino delle stesse conseguenti a lavori strutturali.
L’unica opera non citata negli indirizzi sono gli scavi.
Per i motivi di cui sopra si chiede alla S.V., in via di autotutela, di ritirare la nota dell’Arch. Gaetano Fontana del 06.06.2012, ripristinando le regole attuate fino a quella data perché la nota sta creando disparità di trattamento e rimodulazione dei progetti già presentati non allineati alla citata lettera, a discapito della sicurezza sismica degli edifici dovendo ridurre gli interventi di tipo “B” (miglioramento sismico) per contenere i costi all’interno di 400 €/mq..
Rincresce che la nota sia stata inviata al solo Ing. Riccardo Campagna e non comunicata ai Sindaci e tantomeno condivisa con gli Ordini Professionali!!!. Non si capiscono i comportamenti della cd Filiera e in particolare quello di Cineas (in prorogatio di convenzione) che richiede una interpretazione dopo due anni dall’inizio dell’esame dei progetti classificati “E”, e per quali motivazioni ha richiesto tale interpretazione a fine mandato. Sconcertante è che sia CINEAS a dettare le regole che non sono condivise neanche con il Comune di L’Aquila che rilascia gli indennizzi e che tale “regola” valga solo per i Comuni che si avvalgono della cd Filiera”.
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