Il cagnetto e le donne


Pescara – Cinzia Maria Rossi scrive: “Oh my dog! Il punto di vista del cagnolino, che guarda e vede la sua padrona da “sotto”. Un amore per le scarpe femminili e per le donne da tutti i punti di vista. Donne fashion e donne scoperte. Donne belle ed eleganti anche in mezzo alla spazzatura e alle tragedie. La vita continua, malgrado tutto, insomma. La donna supera e sopporta tutto anche grazie al suo uomo e alla sua capacità di rinnovamento. Sembra quasi una mostruosità, vedere in mezzo al sangue e alla morte un bel paio di gambe infilate dentro e delle belle scarpe in primo piano. Colpisce allo stomaco lo stridente accostamento. Può piacere oppure no. Il feticistico punto di vista appaga anche le donne che guardano e a cui piace farsi guardare.

Ecco quello che sono riuscita a comprendere nella mia assoluta ignorantità artistica. E in questa beata ignoranza ho parlato con l’artista, Claudio Di Carlo, ecco perche l’autore deve essere presente per spiegare i quadri e trasmettere a chi guarda le sensazioni che hanno permesso la nascita di un opera. Davanti a un’opera sorge un’esclamazione interna, ammicca uno sgomento…Mi piace perchè è una lode a una donna alla sua svagata bella presenza. Mi piace perchè non posso negare che l’erotismo alberga in tutti noi e spesso è anche il motore dei nostri rapporti umani. Mi piace perchè la donna stempera il dolore nel suo corpo con il suo corpo. Nella donna c’è dunque tutto: gioia, dolore, morte. Ma grazie a lei c’è anche il potere della continuità della vita. I colori e la gestione del mondo. In lei ci si riposa e si trova conforto.

Con un paio di scarpe eleganti e un paio di mutande tigrate è forse meglio. Poi possiamo dire di tutto, dall’ulteriore uso del corpo femminile come veicolo di bassa cultura, con la fissazione dell’autore per le parti intime femminili del soggetto donna … Oppure si può giocare con l’ironia e la gioiosa presenza del cagnolino, ignaro del fatto di essere stato utilizzato dall’artista per avere un lampo di genio. Mi immagino, dunque, con un sorriso, l’artista Claudio Di Carlo che, carponi, osserva e dipinge quello che vede un cane da sotto un tavolo … Bella serata, grazie ad Arianna Di Tomasso e Annarita Della Penna, donne a cui è piaciuto il lavoro di un uomo! Da vedere assolutamente.

P.S. A me piace che le persone vengano alle presentazioni dei miei libri, non certo solo per vendere, ma per far capire il percorso che mi ha portato a creare uno scritto. Poi se acquistano, ancora meglio, vuol dire che hanno apprezzato la persona e che pensano che io abbia qualcosa da dire un qualche messaggio da dare. E’ troppo facile vendere solo perché un editore famoso o un famoso critico, o ancora la tua parte politica ti promuove e ti premia. La soddisfazione è nel creare rapporti interpersonali che fanno da tramite tra chi crea e il mondo, tra chi ha un’idea e chi vuole discuterne. Questo è il mio pensiero. La libertà dagli schemi si paga. Ma le idee camminano anche da sole”.


01 Settembre 2012

Categoria : Cultura
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