Ikea nel Sahara, ma che succede? Finiti i tempi delle supercalche e dei fanatici?
Pescara – (di Stefano Leone, foto di Massimo Leone) – QUATTRO CHIACCHIERE CON UN ALBERGATORE A DRAGONARA – Ieri l’inaugurazione, oggi …il deserto! Ikea nel Sahara! Se il buongiorno si vede dal mattino… E il buongiorno del giorno dopo è un buongiorno deserto. Alle 12.30 di questa mattina, la strada che da Dragonara porta verso l’ingresso dell’Ikea era pressochè vuota. Cosa accade al colosso svedese giallo-blù? Nonostante l’enfasi delle dichiarazioni nelle interviste ufficiali, nonostante le dichiarazioni di circostanza dei politici intervenuti insomma, nonostante gli sforzi di immagine e marketing la risposta, in termini di interesse della gente, non è stata quella che ci si aspettava. E allora, via con le giustificazioni di facciata come quella dell’invenzione del giorno feriale.
Dunque, tutti ad attendere il weekend perché, sempre secondo i bene informati, ci sarà il pienone. Provare per credere, staremo a vedere. Intanto la bufala del giorno feriale ha un po’ il sapore di quella che, i vertici della Pescara calcio hanno ritenuto di divulgare, nelle sedi ufficiali, a proposito della mancata concessione di privilegi per l’ingresso allo stadio giustificando la cosa con la ridotta capienza dello stadio Adriatico che, dai 40mila posti dei tempi di Scibilia, è passato agli attuali 20mila. Come se, qualche centinaio di tessere omaggio, (peraltro tutte di tribuna Maiella), privassero chissà di quali grandi introiti la società. Ma tornando all’Ikea, la prima domanda che sorge spontanea alla giustificazione del “giorno feriale” è perché si è scelto un mercoledi per l’inaugurazione e non un sabato pomeriggio, ad esempio? Qualcuno lo ha spiegato?
La cerimonia di inaugurazione Ikea è iniziata ieri alle 7.00 del mattino con una colazione svedese a base di vodka, salmone e aringhe. E già questo è singolare. Ma la polizia stradale, che con grande impegno e professionalità, aveva preparato un piano traffico di prim’ordine, immaginiamo non abbia effettuato l’alcool test a nessuna vettura in uscita! Sarebbe stato proprio il colmo! Dunque, niente cappuccio e cornetto, di italianissima produzione. Spesso si usa dire che gli assenti hanno sempre torto, niente di più vero; coloro che sono mancati hanno perso l’occasione di vedere i politici che, inossidabili anche con temperature africane sfoggiano sempre il loro vestitino in blu, consentendosi la civettuola nuova tendenza del “senza cravatta”, di provare la fatica vera. Al posto del consueto taglio del nastro, per nulla faticoso visto che l’unico peso è quello della forbice, hanno dovuto tagliare il tronco con tanto di sega da boscaiolo.
Fra qualche sorriso e qualche olè, dei pochi presenti, il Presidente della Provincia di Chieti Di Giuseppantonio, quello della Provincia di Pescara Testa e il Sindaco di Pescara Arbore Mascia hanno messo mano all’arnese e hanno tentato il taglio. In verità Guerino Testa, un bel giovanotto ma meno prestante dei suoi colleghi, guardava divertito, Arbore Mascia la mano l’ha messa ma poi ha mollato anche lui, chi è rimasto a lavorare fino alla fine è stato Di Giuseppantonio, forse perché il territorio dell’evento era suo, sicuramente perché il fisico possente gli ha consentito alla lunga di mantenere fede all’impegno. Dunque tronco tagliato ma lo sconcerto rimane uguale.
Stamane siamo tornati da quelle parti e, francamente, sembrava nulla fosse accaduto da quelle parti. Eppure solo ieri aveva aperto uno dei punti vendita più imponenti, del colosso svedese. Con un casello autostradale completamente rinnovato e una viabilità, (proprio nei pressi del casello), totalmente cambiata e totalmente a carico dell?Ikea come spesa. Riscontro? Al momento quasi nullo.
Abbiamo pensato di sentire il parere degli operatori dell’imprenditoria di quella zona e, siamo andati a trovare Walter Di Francesco, uno dei titolari dell’Hotel Ristorante Dragonara, la struttura recettiva più grande della zona. La struttura è di proprietà della famiglia Di Francesco e Walter è il fratello maggiore del più noto Eusebio, grande centrocampista della Roma e della Nazionale attualmente allenatore del Sassuolo in serie B.
Walter somiglia molto a suo fratello Eusebio; persona garbata e cordiale, nonostante l’orario non sia dei più favorevoli, (l’andirivieni nella reception dell’Hotel è notevole), si sottopone cordialmente alle nostre domande. La grade paratia blù con la scritta in giallo Ikea, si vede dall’ingresso dell’Hotel Dragonara.
Walter, insomma, nessuna sbornia di entusiasmi per questa apertura dell’Ikea; quali benefici e risvolti ha portato per voi come attività recettiva?
—Nessuna. Abbiamo lavorato un po’ prima dell’apertura con il personale delle ditte che avevano i vari appalti ma per il resto nulla. D’altronde l’azienda svedese ha una tipologia di mercato che è un po’ come la pianta carnivora. Accoglie il cliente, lo “cattura” con il percorso obbligato all’interno e, sempre nella struttura, da la possibilità di ristoro.
Questo spiega il perché, a parte la vostra struttura che è una pietra miliare in questa zona, nessuna azienda ha intrapreso l’iniziativa di impiantare una attività di ristorazione in questa zona?
—Esatto. Io personalmente, parlavo qualche giorno fa con il responsabile di una nota catena di ristorazione e mi diceva proprio questo. Non hanno tentato l’apertura per le motivazioni delle quali abbiamo detto.
Walter, il Presidente della Provincia di Chieti Di Giuseppantonio, in alcune dichiarazioni ha avuto modo di affermare che l’apertura di Ikea consentirà anche un beneficio e un ritorno turistico per il territorio. Lei è d’accordo?
—Guardi, io credo poco a questa lettura dell’evento. Il territorio ha benefici e ritorni se vi è una adeguata promozione turistica. Lei sa che noi facciamo continuamente richiesta di materiale illustrativo che evidenzi le potenzialità turistiche del territorio e ci sentiamo dire che non ne hanno? Il nostro territorio, ma più a largo respiro la nostra Regione, offre opportunità enormi sotto questo aspetto ma ci vuole una programmazione a monte e una conseguente divulgazione delle potenzialità stesse che informino l’ospite e lo inducano ad entusiasmarsi.
Secondo Lei la scelta dell’ubicazione è strategica? Vale a dire a ridosso del casello autostradale?
—Si lo è ma per Ikea. Non certo per il territorio circostante. Mi permetto di dissentire dal Presidente della Provincia di Chieti, in questo senso. Fateci caso, anche in altri posti, Ikea è sempre a ridosso di superstrade e autostrade. Il cliente esce dall’autostrada ed entra nel parcheggio del centro commerciale. Esce dal parcheggio e ha già davanti l’ingresso dell’autostrada. Quale ritorno ne ha il territorio? Se facessimo davvero questa considerazione, allora, bisognava forzare la mano con la società svedese per aprire in un sito individuabile nell’entroterra.
Insomma, ci si aspettava l’inverosimile a livello di presenza ed invece qui fuori sulla strada, come fino a pochi giorni fa, prima della fatidica apertura. Ci faccia una previsione per il futuro commerciale della zona.
—Staremo a vedere. Noi siamo qui da sempre e continueremo a lavorare con la nostra clientela che ha ormai un suo taglio. Se il futuro vedrà persone che, a seguito dell’arrivo di Ikea vorranno darsi da fare per il territorio ben vengano. Noi come imprenditori dell’ospitalità siamo pronti a cogliere qualunque iniziativa positiva e propositiva dovesse arrivare. La nostra struttura prescinde da Ikea si Ikea no però, se positività imprenditoriale dovesse esserci, noi siamo preparati e pronti a coglierla.
E’ giunto il momento di chiudere l’intervista con Walter Di Francescoi, atteso ad una colazione di lavoro; ci giura che non sono delegazioni dell’Ikea.
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