Moroni è distratto, la gente aquilana no
Alredo Moroni, vecchia volpe della politica aquilana, sempre a galla, è forse un distratto, e in tal caso deve darsi una mossa. Non può permetterselo. Oppure fa finta di esserlo? Sbagliato. La gente a L’Aquila, invece, non è distratta, anzi, per dirla tutta, è incazzata. Moroni esprime fanciullesca gioia per il recupero della fontana a Parco di Sole. Regalino dei Lions, bontà loro. Ma dimentica che le fontane aquilane sono pattumiere indegne, pentole melmose e puteolente, e che da decenni nessuno è capace di farle funzionare. Uno zampillo, a L’Aquila, è come la segnaletica orizzontale o l’illuminazione: una speranza, una cosa che non c’è, analoga all’omonima isola. Da prima di Moroni, e anche durante Moroni.
Alla Perdonanza abbiamo visto la vasca-fontana più grande della Villa comunale in condizioni da vergognarsi, e abbiamo sperato che i pochi, sperduti turisti non se ne accorgessero. Non annoieremo nessuno facendo un elenco delle altre fontane, cominciando dalla luminosa, che tale non è più da quel dì, dopo numerosi, patetici e deludenti tentativi di ripristinarla. In passato. Poi ci hanno rinunciato. Semplicemente, non sono capaci. Altrimenti come mai nel resto del mondo (anche a Casablanca) le fontane sono splendide, pulite, acquose, zampillanti e ben illuminate? Le fontane sono l’identità liquida di una città , un suo profilo gentile ed elegante. Un segno di civiltà ed efficienza. Un antico emblema di beltà urbana. Lo sa Moroni? certo che lo sa…
Non sia garrulo e contento Moroni. Pianga per come è ridotta la città . Non per colpa sua? Certo, no, ma se ne renda conto. E non insista, se no pubblichiamo delle foto da paura. Per esempio, quelle delle rotatorie… Il silenzio è d’oro, signor assessore da tanto tempo. E noi abbiamo imparato che L’Aquila è citta libica, è quarto o quinto mondo. Povera, dolente, insolentita città del dolore, oggi.
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