Festa della pasta più famosa d’Italia


rigatoni-amatriciana-con-peperoncino-verde-e-pecorinoAmatrice – Nella patria della più rispettata pastasciutta d’Italia, quella all’amatriciana appunto, la cui fama… non ha confini, oggi e domani festa e labbra tinte di rosso (sugo di pomodoro) lungo il corso di Amatrice. Un momento di autentico godimento per gli occhi, l’olfatto e soprattutto il palato. Perché l’amatriciana, diciamo la verità, è un piatto veramente buono, purchè rispetti le regole canoniche: pomodoro, guanciale (e mai pancetta), pecorino (meglio non romano, ma locale, perché meno salato). La pasta? La tradizione dice spaghetti, oppure bucatini, ma nulla vieta di provare altri formati, come la chitarra o i rigatoni, scelti da Anna F., la curatrice della nostra rubrica gastronomicaQuest’anno c’è chi lancia d’idea di usare più peperoncino e meno pepe, per esigenze di salute. Il risultato è sicuramente apprezzabile, forse addirittura migliore, dicono palati raffinati. Meno sale, più peperoncino (magari quello verde fresco che si usa molto lungo l’Adriatico abruzzese), pecorino e – sia chiaro – niente aglio e niente cipolla. Però c’è chi ci mette anche la cipolla, e il risultato non è male.
L’amatriciana, comunque, è un piatto sontuoso e universalmente riconosciuto come portante in un pranzo che si rispetti, ad Amatrice o altrove. Del resto la pasta all’amatriciana non ha davvero confini: si cucina ovunque, anche nelle Marche, nel Molise, oltre che in Abruzzo e nel Lazio. Amatrice, un tempo, era abruzzese e si trovava in provincia dell’Aquila, come le vicinissime Montereale e Capitignano, che sono le… patrie dei migliori cuochi e ristoratori romani. Cuochi amatriciani, monterealesi e di Capitignano si incontrano in tutto il mondo, specie negli USA.
Qualche anno fa un’industria produsse un sugo in barattolo di vetro, definito “amatriciana” con la cupola di San Pietro, romanizzando il celebre condimento. Apriti cielo: ad Amatrice giustamente insorsero e quell’etichetta ben presto scomparve dal commercio. L’amatriciana è di Amatrice, punto e basta, e Amatrice non ci tiene a confondersi con Roma, nemmeno un po’. Giustizia su fatta. Buon appetito a chi oggi sarà ad Amatrice (è un consiglio: provateci) e ricordiamo che esiste anche un’amatriciana bianca con pecorino anche a tocchetti. Un po’ salata quella di un famoso ristorante della zona: ma da assaggiare.
(Nella foto Col: Un avvincente piatto di amatriciana con peperoncino verde, con rigatoni invece dei tradizionali spaghetti. E’ un’invenzione della curatrice della nostra rubrica gastronomica)


30 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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