Concorsone: “Scusate, e noi?”
L’Aquila – NON C’E’ SOLO IL PROBLEMA DEI PRECARI – I dipendenti di ruolo del Comune idonei nelle graduatorie dei concorsi per le progressioni verticali hanno inviato al Ministro Barca, al premier Monti, all’on. Lolli, al sindaco Cialente una lettera il cui contenuto riportiamo integralmente: “Egregio Sig. Ministro, ci scuserà se dopo averLa portata già a conoscenza della nostra situazione alcuni mesi orsono, e dopo aver avuto un colloquio all’inizio del luglio scorso con Dirigenti della sua struttura, torniamo a sottoporLe la questione che ci riguarda.
Siamo i 47 dipendenti di ruolo del Comune dell’Aquila, risultati idonei nelle progressioni verticali (alias ‘concorsi interni’) banditi ed espletati tra la fine del 2009 e la fine del 2010. Da un anno circa stiamo chiedendo che nelle varie ordinanze, con cui sono state gestite l’emergenza e la ricostruzione post terremoto, e, da ultimo, nella legge che ha stabilito gli assetti principali della
ricostruzione (capo X bis, aggiunto al decreto legge n. 83/2012 dalla legge di conversione n. 134
del 7 agosto 2012), venisse formalizzata una deroga che consentisse all’Amministrazione
Comunale lo scorrimento delle graduatorie di questione. Deroga mai concessa, nonostante i vertici
della Municipalità ci abbiano sempre riferito di aver profuso il massimo impegno possibile.
Gli organi di informazione hanno dato notizia che l’altro ieri i nostri colleghi che hanno un
contratto a tempo determinato, stipulato per far fronte alle necessità del Comune in ordine alle
varie conseguenze causate dal sisma, Le hanno inviato una nota affinché Lei li tuteli per l’ormai
famigerato “concorsone” che sta per essere bandito dallo Stato per 300 assunzioni a tempo
indeterminato ai fini della ricostruzione, di cui 128 da assegnare al Comune dell’Aquila.
Siamo totalmente solidali con le preoccupazioni e le ansie dei colleghi che rischiano di
trovarsi, al termine delle procedure selettive, senza quel lavoro che hanno svolto, al nostro fianco,
con senso di responsabilità e sacrificio per fare in modo che tutti i complessi iter dell’assistenza
alla popolazione e della ricostruzione potessero essere gestiti nel modo migliore possibile. Ci
permettiamo unicamente di rappresentarLe che quel patrimonio di conoscenze a vario titolo che è
certamente appannaggio dei colleghi in questione, appartiene anche a noi, ed è anche grazie a noi
che si è formato. Vede, Signor Ministro, la gran parte delle persone che sottoscrivono la presente
si sono messe a disposizione del Comune la notte stessa della tragedia, al più tardi il 7 o l’8 aprile
2009, lasciando le famiglie nelle tende e rendendosi conto che tornare immediatamente al lavoro
era l’unico modo per garantire il possibile a decine di migliaia di senza tetto o – peggio ancora –
con vittime. Tutt’oggi, la gran parte di noi continua il proprio lavoro, in diversi uffici e in vari modi,
per questioni attinenti l’emergenza e la ricostruzione.
I provvedimenti post sisma hanno permesso la stipula di contratti di lavoro diretti, la
costituzione di uffici ad hoc e l’acquisizione di svariate consulenze. Non siamo mai riusciti a capire
fino in fondo i motivi per cui a noi, invece, sia stata negata ogni possibilità di poter ottenere la
deroga cui facciamo riferimento – a seguito dei richiamati concorsi –, nonostante ci siamo assunti,
all’interno dei settori e uffici cui siamo stati assegnati, delle responsabilità proprie delle categorie
superiori. Possibilità che nell’ottobre 2009 era stata accordata ad altra graduatoria di una
precedente progressione verticale e che, nel nostro caso, è sempre sfumata. Nonostante le
proposte che l’Amministrazione Comunale ci aveva assicurato di aver inviato alle strutture di Stato
competenti (Dipartimento di Protezione civile prima, Ministero della Coesione Territoriale poi),
nessuna traccia si è mai avuta, nelle parti che riguardavano il personale del Comune dell’Aquila,
nelle Ordinanze nn. 3917, 3950, 4013 (dove addirittura è stato eliminato il principio giuridico su cui
avrebbe potuto poggiare la proposta di deroga) e nella legge di conversione del Decreto Passera
sulla crescita. La norma per la deroga era stata approvata dal tavolo tecnico e inserita nella
proposta di legge; ma è sparita dal testo definitivo licenziato dal Consiglio dei Ministri. Era stata
riproposta nelle competenti Commissioni della Camera dei Deputati come emendamento a firma
dei Parlamentari aquilani Giovanni Lolli e Marcello De Angelis, ma è stata giudicata inammissibile
dal Presidente degli Organismi predetti “in quanto non presentano alcun aggancio testuale con il
contenuto dell’articolo aggiuntivo, né appaiono direttamente riconducibili alla materia oggetto
dell’articolo aggiuntivo”. Lei sa bene che in quell’articolo si parlava del famoso reclutamento del
personale e pertanto la proposta era coerente tanto con il testo quanto con l’argomento.
Alla luce dei fatti, pertanto, siamo di fronte a una sorta di continua esclusione, di cui non
comprendiamo i motivi. Non sappiamo, in poche parole, se non sia stato sufficiente l’impegno
della politica locale o se, al contrario, ci sia stato un certo ostracismo da parte dello Stato. Non ce
ne facciamo una ragione, Signor Ministro, soprattutto alla luce del fatto che la possibilità di
attingere alle graduatorie dei Comuni è stata invece prevista per gli enti del cratere sismico
dell’Emilia Romagna e della Lombardia dall’art. 3 bis della legge n. 135 del 7 agosto 2012, che ha
convertito il decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, il famoso provvedimento per la “spending
review”. Ed è anche per questa ulteriore ragione che l’intransigenza sulle nostre richieste ci lascia
perplessi. Le nuove assunzioni per gli enti impegnati nella ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni
interessati costeranno allo Stato diversi milioni di euro. Le quarantasette progressioni verticali
meno di 80.000 euro, trattandosi solo di differenze retributive per il passaggio da una categoria
a quella superiore. Somme peraltro, come è stato sempre ribadito nelle inascoltate proposte, a
carico del Comune e non dell’amministrazione centrale. Probabilmente l’unico caso, dal
terremoto in poi, in cui è stato chiesto un intervento allo Stato, senza oneri a carico del
medesimo.
Qualche giorno fa, il Presidente della Regione Lombardia, Formigoni, ha chiesto
l’equiparazione del trattamento dei terremotati del maggio scorso rispetto a quelli abruzzesi di tre
anni fa. Ha perfettamente ragione. Non esistono differenze nelle tragedie. Altrettanto andrebbe
fatto per casi come quello che esponiamo. Un’integrazione alla legge sulla spending review, con
una prossima normativa avente lo stesso rango e nella stessa forma della proposta che è stata
presentata per le ordinanze e la legge sulla ricostruzione (rimasta regolarmente senza seguito),
non è un’operazione difficile e non disturberebbe nessuno. E’ per questa ragione che inviamo la
presente nota anche al Sindaco dell’Aquila e all’On. Giovanni Lolli, perché ritornino con
determinazione sull’argomento che ci riguarda.
Sappiamo che, sempre l’altro ieri, i vertici della Municipalità si sono riuniti per esaminare le
conseguenze di una protesta dei precari. Auspichiamo che, nelle proposte che ne scaturiranno,
venga ricompresa anche quella della deroga più volte richiamata e che approdi sul suo tavolo. Un
ulteriore augurio, se ce lo consente: che stavolta la norma più volte proposta venga approvata.
Diversamente, saremo costretti a rimanere nell’incertezza sulle cause ostative alla richiesta
che oggi Le riproponiamo, quando, nel caso contrario, il Comune potrebbe beneficiare della nostra
esperienza e delle nostre responsabilità accresciute (e, finalmente, adeguatamente ricompensate
da una collocazione adeguata), il tutto con una spesa così contenuta da essere perfettamente in
linea con quella “spending review” che il Governo sostiene di voler perseguire.
Ringraziamo per la cortese attenzione che vorrà prestarci”.
Non c'è ancora nessun commento.