Scarpitti rivive nella sua Castel di Sangro
Castel di Sangro – PRESENTATO IL LIBRO SUL GIORNALISTA SCRITTO DA GIUSTIZIERI, EDITORE CARABBA – (Foto: sopra Giustizieri, sotto momenti della manifestazione) – Pasquale Scarpitti, giornalista, scrittore, poeta, studioso, è tornato nella sua Castel di Sangro in un libro che gli ha dedicato con attenzione, sensibilità e una documentazione eccezionale lo studioso aquilano Gianfranco Giustizieri. Il libro, èedito da Carabba, presentato qualche settimana fa a Pescara, dove Scarpitti viveva e lavorava per la Rai, è la riscoperta di Scarpitti, anche grazie alle testimonianze dei suoi colleghi ed estimatori.
Cornice: il magnifico chiostro cinquecentesco dell’ex Convento della Maddalena di Castel di Sangro, ora sede del Museo Aufidenate. (Il convento venne edificato nel 1487, divenne edificio scolastico a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi e nel 1900 fu adibito a carcere). Un leggero soffio di vento sangrino alleggeriva la calura dell’estate, mentre il sole iniziava a tramontare. Un folto pubblico era presente con tanti antichi amici di Pasquale Scarpitti. Il saluto dell’Amministrazione Comunale è stato portato dal vicesindaco Angelo Caruso. Cosimo Savastano si è soffermato sul ricordo del poeta, sui diversi testi pluripremiati, ripercorrendo, dalle pagine del libro, la formazione di Scarpitti avvenuta dalla lettura dei grandi classici italiani (d’Annunzio soprattutto),dallo studio dell’amata poesia ermetica (Ungaretti e Quasimodo) e dall’influenza del simbolismo francese (Paul Eluard, notevole traccia ritrovata da Giustizieri e testimoniata dai moltissimi testi dei poeti simbolisti presenti nella biblioteca di Scarpitti); Walter Capezzali ha ripercorso il giornalista Scarpitti, con innumerevoli richiami allo stile di scrittura che oltrepassa la pura cronaca e coniuga il fatto con la cultura per divenire quasi un racconto letterario, richiamando anche quella grande scuola di giornalismo che fu di Remo Celaia (Walter ha nominato anche te appartenente a quella scuola). In particolare sono stati ricordati i servizi fatti come caposervizio della Rai (la tragedia di Limmari e i viaggi nei paesini d’Abruzzo), oltre le sue pagine di scrittura in riviste come Dimensioni; Giustizieri, coinvolto nella presentazione del libro, ha descritto la genesi del testo, il significato del titolo come la testimonianza di una vita dedicata alla terra d’Abruzzo che Scarpitti non volle mai abbandonare nonostante le offerte vantaggiose pervenute dalla sede nazionale dell Rai. Affetto che lo ha sempre legato alla terra natia e travasato in ogni territorio visitato secondo una conoscenza fatta con il cuore e l’intelletto (cultura del luogo). Contemporaneamente auspicando le speranza di un superamento di visioni dannunziane (Discanto è la testimonianza) per un Abruzzo nuovo, moderno, che non cancelli il passato e la memoria ma sappia coniugare ciò che è stato con un futuro a dimensione d’uomo; Carlo Orsini, voce leggendaria della Rai regionale, ha dato “voce” al poeta Scarpitti con l’interpretazione di alcune poesie (soprattutto pezzi tratti dal pometto Ora Castel di Sangro, in omaggio alla cittadina che ci ospitava) e descrizioni di luoghi tratti da Dimensioni (L’abbazia di San Clemente a Casauria) e dai servizi radiofonici (il prologo della strage di Limmari).
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