Turismo e alberghi? “Siamo alla frutta”


L’Aquila – Alberghi nel cratere, sempre peggio: c’è ormai chi licenzia personale e chi pensa seriamente di gettare la spugna e chiudere i battenti. Il direttore Confcommercio Celso Cioni e la presidente di Federalberghi, Mara Quaianni, (foto), nel giorno del corteo della Perdonanza (che evidentemente non porta nulla o quasi agli albergatori, come è ben noto da sempre) rinnovano l’allarme al presidente Chiodi, al presidente Del Corvo, al sindaco, alle autorità locali e regionali del turismo: “Ci rivolgiamo alle Vostre cortesi attenzioni per rappresentarVi formalmente il quadro che già da tempo, ma ancor più negli ultimi sei mesi, caratterizza uno dei settori economici, quello del Turismo, fondamentali per l’economia provinciale dell’Aquila e dell’Abruzzo.
Già in numerose occasioni abbiamo evidenziato ai vari livelli istituzionali, le particolari difficoltà che, in ambito territoriale provinciale, attanagliano le imprese dell’accoglienza nonché le pesanti criticità che persistono nella città capoluogo e nel comprensorio del c.d. ”cratere”.
Tali crescenti difficoltà stanno costringendo le imprese del settore a riduzioni di personale e molte iniziano seriamente a pensare di dover chiudere i battenti di fonte alla crisi, ormai strutturale, di presenze turistiche.

E’ evidente che tale situazione richiede urgentemente interventi nel breve ed una programmazione di medio e lungo periodo che restituiscano le condizioni minimali di economicità gestionale per un settore strategico e per il sistema economico – turistico locale che ha concrete potenzialità di rilancio, che necessita immediati investimenti, politiche attive promozionali per la città dell’Aquila, il comprensorio del Gran Sasso d’Italia e l’intero territorio coincidente con l’area del cratere. Alla luce di quanto sopra e, considerata la grave situazione rappresentata che mette a serio rischio le sorti di decine di imprese e centinaia di posti di lavoro, richiediamo con cortese urgenza un incontro congiunto che consenta di avviare in modo sistematico e non occasionale, la messa a punto di un’exit strategy d’emergenza che realizzi concretamente la fase di elaborazione e pianificazione programmatica dell’intero settore nel comprensorio interessato”.
(Ndr) – Come amaramente era stato tenuto e previsto, siamo praticamente alla frutta. Crisi alberghi, crisi commercio, crisi precariato, crisi industriale, crisi artigianale. Spesso si ha la sensazione della infausta similitudine con la danza accanto ai parapetti del Titanic che cola a picco. L’Aquila non è il Titanic, ma cola a picco ugualmente. La politica ne è consapevole, mentre continua a gingillarsi con la parola ricostruzione, alla quale aggiunge anche la parola “imminente”. A molti sembra che più del Titanic, che non si vede, si debba far riferimento alla Costa Concordia.


28 Agosto 2012

Categoria : Economia
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