Ferite lievi per italiani in Afghanistan
Roma – Hanno riportato ferite lievi e non sono in pericolo di vita i tre militari italiani rimasti feriti per il violento impatto al suolo di un ordigno improvvisato (Ied), fortunatamente inesploso, lanciato all’interno della base italiana di Bala Boluk. Lo ha confermato all’Agi il tenente colonnello Francesco Tirino, portavoce del contingente italiano in Afghanistan. E ha spiegato: “I nostri militari stanno bene, non sono in pericolo di vita. L’impatto dell’ordigno Ied col terreno ha provocato lievi contusioni ai soldati. Solo uno di loro e’ stato trasferito in via precauzionale all’ospedale di Farah per accertamenti, poiche e’ stato colpito da un sasso al torace. Ma le sue condizioni sono buone”. La situazione operativa in quella parte dell’Afghanistan, ha spiegato Tirino, “e’ molto difficile: la zona e’ tra le piu’ problematiche anche per la coltivazione del papavero da oppio che richiede un piu’ costante impegno e monitoraggio dell’Isaf”. Gli insorti, ha aggiunto il portavoce del contingente italiano, “ricavano dal contrabbando di oppio i fondi per sostenersi e armarsi, e parliamo sia di insorti ‘ideologici’ sia di insorti ‘criminali comuni’”. L’ordigno di oggi, ha spiegato ancora, “aveva una gittata fino a dieci km ed e’ stato lanciato da lontano verso la base, come spesso succede. Solo che oggi purtroppo ha centrato il bersaglio e l’impatto al suolo ha investito con pietre e terriccio i tre militari impegnati nelle loro mansioni di routine”. L’ordigno sara’ fatto brillare oggi stesso in una zona sicura.
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