Il meleto per gli orsi? Lasciato seccare… – Alcune domande sui camosci morti fulminati


87da8de291f78d841Ofena – Dino Rossi (Associazione di allevatore Cospa) vuole vederci chiaro sulla assurda storia dei soldi raccolti da un quotidiano, offerti per piantare alberi da frutta destinare a cibo per orsi, ma a quanto pare inutili perchè ormai secche. Come dire: hanno gettato al vento migliaia di euro offerti da civili lettori per la salute degli orsi. Chi? Ma proprio coloro che dovrebbero occuparsi di proteggere gli animali, è il sospetto di Rossi, il quale scrive: “Come già preannunciato, il Cospa si è recato a Pescasseroli per ispezionare il meleto impiantato con i soldi dei lettori de “Il Centro”. Non ci è voluto molto per uno esperto di agricoltura ad accorgersi che le piantine messe a dimora la primavera scorsa, donate dalla Forestale di Castel Di Sangro, presentavano un forte stress dovuto alla mancanza idrica. Oltre il 10% delle piante sono da ripiantare, perché sono secche del tutto, dovuto all’incuria in cui versa il terreno tuttora, come dimostrano le foto già pubblicate su alcuni quotidiani e lo confermano anche gli arbusti che sono stati tagliati subito dopo che è arrivata la richiesta da parte di codesta associazione per una visita ispettiva. Intanto, in quella sede è stata fatta richiesta di tutto il fascicolo riguardante la piantagione, visto che sono stati pagati circa seimila euro ad una cooperativa per la coltivazione, che non è stata fatta. Prima che queste piante possano dare i propri frutti gli orsi saranno tutti ormai estinti. Solo quelle poche decine di piante messe a dimora dagli operai dell’ente, in occasione della cerimonia dell’inaugurazione del mele in onore dell’orso Bernardo, sono in condizioni ottimali. Per quanto riguarda le altre piante, se passano due agricoltori o degli agronomi, nei paraggi faranno fatica ad individuare il meleto se non fosse per la mastodontica recinzione messa in opera per proteggere le piante. Nei prossimi giorni verrà inoltrata una lettera di chiarimenti al Direttore del giornale, Luigi Vicinanza, per sapere se i soldi raccolti servivano per acquistare le piante o per i lavori di manutenzione. Approfittando del viaggio presso la sede del parco, è stato chiesto ai Dirigenti anche che fine hanno fatto le carcasse dei camosci rimasti fulminati, visto che le risposte sono state poco chiare, ed a tal proposito questa mattina sono state inoltrate alcune richieste agli enti preposti, di cui si allega copia, per avere un quadro trasparente della questione. (Nella foto: Un meleto vero, che nessuno ha lasciato seccare).

CAMOSCI FULMINATI? – Dino Rossi a propsito di alcuni camosci trovati morti, scrive alla sanità e al sindaco di Civitella Alfedena: “In qualità di presidente del Cospa Abruzzo, ( comitato spontaneo allevatori), in seguito ad alcune notizie acquisite nella riunione di ieri, in merito alla visita del meleto, riguardanti il trasporto e l’interramento delle carcasse dei camosci in località il Casone Antonucci sito nel Comune di Civitella Alfedena, richiede i seguenti chiarimenti e documenti se qualora gli enti preposti ne sono in possesso:
1. con quale mezzo è stato effettuato il trasporto dei camosci all’IZS di Teramo
2. se l’ufficio di prevenzione ASL di Avezzano e Sulmona ha ricevuto comunicazione dei camosci morti e del trasporto delle carcasse,
3. se la ASL ha autorizzato l’interramento delle carcasse e il Sindaco ne ha ordinato l’interramento presso il Casone Antonucci per i punti sopra descritti si richiede copia conforme sia delle comunicazione alla ASL da parte dell’ente Parco, le autorizzazioni della ASL, l’ordinanza del Sindaco di Civitella Alfedena per l’interramento delle carcasse”.


29 Agosto 2009

Categoria : Cronaca
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