UIL, Cialente e le accuse insostenibili
L’Aquila – (di Simone Tempesta, UIL FPL) – Le sconcertanti esternazioni ed accuse che il sindaco ha rivolto alle Organizzazioni Sindacali, alle quali è stato negato il diritto di risposta da diverse testaste giornalistiche, hanno raggiunto livelli insostenibili.
Il primo cittadino, fino ad oggi, eludendo ogni confronto con le Forze Sociali e agendo attraverso condotte unilaterali, a spregio della benché minima concertazione, ha programmato e pianificato atti e documenti riconducibili solo alla sua persona ed al suo assessore al personale.
È vergognoso, e ci indigna, leggere che: “ora i sindacati saranno contenti”.
È da diverso tempo che stiamo cercando di spiegare e far comprendere che le azioni da lui intraprese sono eccessive e scoordinate in quanto non suffragate da un’adeguata ricognizione delle reali necessità dell’Ente.
Dalle dichiarazioni del Sindaco si evince, senza ombra di dubbio, che nella programmazione esiste una carenza di profili imprescindibili per il corretto funzionamento della macchina comunale.
Alle Organizzazioni Sindacali è stato negato il diritto di esporre le proprie ragioni e mettere in risalto carenze ed esclusioni.
Abbiamo tentato, inaspettatamente senza successo, di chiarire al sindaco e al suo assessore al personale che, tentando di inglobare nelle “riserve di posti” staffisti e portaborse, i quali verrebbero assunti senza selezione e con incarichi fiduciari da parte dei politici, l’unico risultato che si otterrebbe sarebbe quello dell’obbligatorietà per tutti del test di preselezione con la successiva esclusione, dalle medesime riserve, della totalità dei lavoratori, con un conseguente danno non quantificabile e una susseguente ripercussione sui servizi erogati, in quanto verrebbe indiscutibilmente a perdersi la professionalità acquisita e già presente all’interno del Comune.
Se, dunque, ciò dovesse accadere la responsabilità sarà da imputarsi solo ed esclusivamente al primo cittadino e a chi fornisce lui i suoi preziosi consigli.
Il sindaco ed il suo assessore al personale, fuggendo qualsivoglia forma di condivisione e compartecipazione, hanno essi stessi prodotto una spaccatura nel tessuto sociale cittadino creando una tangibile e preoccupante contrapposizione tra chi detiene il potere e determina gli atti e chi subisce le conseguenze delle decisioni prese.
L’unica possibilità rimasta ai lavoratori, inascoltati ed abbandonati al proprio destino è quella di intraprendere incisive ed eclatanti iniziative di protesta nelle giornate della prossima settimana, d’altronde… “in democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”.
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