Omaggiopoli, Di Nisio: “Chi spara è sicuro di non avere scheletri nell’armadio?”
Pescara – (intervista di Stefano Leone) – FACCIA A FACCIA CON L’UOMO CHE VUOL SAPERE I NOMI DEGLI SCROCCONI – (Foto: Di Nisio durante la nostra intervista e Stefano Leone in basso) – In molti, pur condividendone i principi, gli hanno detto che forse il momento non è propizio per questo genere di crociate. Ma lui, Fausto Di Nisio, dottore commercialista pescarese, amministratore di lungo corso con attivismo politico a partire dalla circoscrizione del quartiere 2 (Porta Nuova) di Pescara, non se ne fa un’ansia.
Consigliere comunale indipendente dopo l’uscita dall’Idv, Di Nisio è autore di quella iniziativa, (insieme al collega consigliere del Pdl Renato Ranieri), che ha portato la città a tenere banco con i commenti su “omaggiopoli” allo stadio Adriatico “Cornacchia”, durante le partite della Pescara Calcio.
Di Nisio arriva all’appuntamento con abbigliamento assolutamente informale, arriva in scooter, pantaloncino e polo come si addice a chi si sta godendo, (si fa per dire), qualche giorno di ferie fra un comunicato e l’altro. L’appuntamento, per l’intervista, è in un noto locale non lontano dal Comune, dove l’andirivieni della gente per l’irrinunciabile cornetto e cappuccio è evidentissimo. Non passiamo inosservati seduti al nostro tavolo con caffè, taccuino e i cellulari di Di Nisio che sembrano video games tanto trillano in continuazione. L’atteggiamento evidenzia movimenti garbati e sereni a dispetto di un momento per lui particolarmente “caldo” non solo per la temperatura meteo. Attacca subito: “Non devo nascondere assolutamente nulla dunque, le cose che dico potrei dirle in qualsiasi posto e davanti a chiunque”. Attacchiamo botta anche noi:
- Di Nisio, Lei ha avuto modo di inviare il suo parere scritto, peraltro garbato e molto a modo pur nella sua contrarietà, dissentendo dall’editoriale del Direttore di inAbruzzo.com Gianfranco Colacito, del 22 scorso dal titolo “Biglietti, non è meglio farla finita?”.
—Si esatto. Premetto che la critica da me espressa, non ha motivazioni premeditate ma solo ed esclusivamente di parere. Ringrazio comunque lo stesso Direttore e la testata inAbruzzo.com per l’opportunità che mi concede di poter esprimere totalmente il mio pensiero.
Insomma, questi biglietti omaggio e abbonamenti della Pescara calcio…
—Diciamo subito a chiare lettere, e che nessuno interpreti, ma che si stia a ciò che dico: Fausto Di Nisio non è interessato in modo assoluto ne a biglietti omaggio ne ad abbonamenti. La mia storia personale, (e questo lo sanno tutti, i miei colleghi consiglieri comunali), racconta che in ogni occasione passata, nella quale Di Nisio è stato fatto oggetto di omaggio di biglietti per lo stadio, li ha sempre rimandati al mittente con una nota scritta nella quale spiegavo, (pur ringraziando), i motivi del mio rifiuto. Quando il sottoscritto ha voluto andare allo stadio, (con amici o con mia figlia), ha fatto la coda per acquistare il tagliando pagandolo come qualunque tifoso del Pescara.
E allora da dove è nata la polemica su “omaggiopoli”?
—La polemica è nata perché a qualcuno ha fatto comodo cavalcare il momento di antipolitica, travisando l’azione di Fausto Di Nisio nelle vesti di consigliere comunale che invece ha ragione di essere in virtù di regolamenti scritti che vanno rispettati; il sottoscritto ha fatto parte dell’esecutivo più volte; solo per ricordare, ad esempio, i due mandati dell’ex Sindaco Pace e uno con l’ex Sindaco D’Alfonso e, in ogni circostanza ho sempre combattuto i privilegi ma con i fatti e non a parole.
Da più parti le è stato detto che questa battaglia potrebbe essere un “boomerang”. Che reazioni ha notato nei suoi colleghi consiglieri e assessori?
—Veda, il vento dell’antipolitica, fa male a chi le regole è abituato a rispettarle; da parte dei colleghi ho avuto attestati di stima e condivisione quasi totali tranne di quell’esiguo numero di colleghi che hanno inteso esprimere dissenso anche con comunicati scritti che, a mio parere, hanno avuto più il sapore di un momento di contrapposizione premeditata che altro.
Lei diceva che a qualcuno ha fatto comodo cavalcare il momento dell’antipolitica. A chi si riferisce?
—Bè è noto che tutto è iniziato da una dichiarazione “sparata” che non è partita ne da fonti del Comune di Pescara ne dal sottoscritto. Chi ha urlato “Quest’anno niente biglietti e abbonamenti omaggio ad assessori e consiglieri in Comune”, evidentemente deve aver voluto inviare qualche messaggio indiretto. Ripeto qui, ne io ne altri miei colleghi, (a mio sapere), hanno un qualche interesse ad avere prebende di alcun genere, se ci dovessero essere si assumeranno la responsabilità di ogni azione, così come ogni persona a tutti i livelli si assume le sue. Ad un proclama del genere nei confronti degli amministratori comunali, ho avvertito la necessità di difendere le Istituzioni, in questo caso l’Istituzione Comune, rivendicando di doversi attenere ad un regolamento vigente che sancisce ciò che si può fare e ciò che non si può fare.
Lei ritiene che dietro la diatriba Comune Pescara calcio ci sia celato qualche retroscena economico che non è venuto alla luce?
—E’ possibile. Anche perché mi chiedo e chiedo a chi ha seguito la vicenda in questi giorni, chi ha sparato quel diniego è certo di non avere scheletri nell’armadio? D’altronde sono venuti fuori discorsi inerenti l’assegnazione dell’appalto della gestione del bar interno allo stadio, il discorso del suolo pubblico occupato per il parcheggio durante le partite, i lavori per la realizzazione dei box Sky, insomma di argomenti ne sono venuti fuori e sarebbe doveroso che si mettessero in regola tutti questi aspetti.
Di Nisio, mentre Lei e il suo collega Ranieri ( Renato Ranieri del Pdl, Presidente della commissione finanze), siete impegnati in questa battaglia, il Sindaco va a colazione con il Presidente della Pescara calcio e l’Amministratore delegato della società biancoazzurra. Allora pace fatta?
—Non lo so se è pace fatta. Vengo a conoscenza della cosa da voi e dai comunicati emessi per pubblicare questo appuntamento. Da quello che si legge nei resoconti della colazione pare si sia parlato di altro. Alla questione che sta tenendo banco neanche un accenno. Mi è giunta voce, (ma va verificata), che pare che la gestione del bar interno allo stadio sia stata assegnata alla Pescara calcio ed è ciò a cui la Società aspirava. Questo dettaglio, se confermato, mi fa pensare che Sindaco e Presidente biancoazzurro non abbiano parlato solo di pietanze e dei risvolti che, la prima partita di campionato con la blasonata Inter, potrà avere sulla città.
Fra una domanda e una risposta i telefonini del consigliere fanno fatica a rivevere chiamate e messaggi.
Di Nisio, Lei ha parlato con il Presidente della Pescara calcio?
—No. Me lo hanno presentato ieri l’altro qui davanti al Comune ma ci siamo scambiati solo il saluto e il piacere della conoscenza dal momento che non avevo avuto modo di conoscerlo.
E i suoi rapporti con il Sindaco?
—Bè, francamente dopo l’episodio accaduto nei locali della sua segreteria, dove poi mi sono visto costretto a far intervenire i Carabinieri, dato il suo atteggiamento, credo ci siano pochi margini di manovra perché io possa avere rapporti di dialogo con lui. O anche lui con me.
Come è finita la Sua richiesta dell’elenco dei nomi dei beneficiari degli abbonamenti?
—Aspetto. Ho fatto richiesta scritta così come mi è stato detto dalla segreteria del Sindaco, anche se rimango del parere che un consigliere eletto non ha necessità di chiedere accesso agli atti per iscritto ma rientri nel suo diritto-dovere svolgere, qualora ce ne siano i presupposti, opera di controllo. Intanto prenderò atto anche del rapporto che i Carabinieri hanno stilato dopo l’intervento e poi agirò di conseguenza.
Dunque la storia di “omaggiopoli” non finisce qui?
—Io ora andrò fuori città con la mia famiglia per il fine settimana, al rientro vedremo gli sviluppi di ciò che aspetto.
E con la Pescara calcio?
—Ascolti, la Pescara calcio squadra vive da sempre e sempre ci sarà; a questa tutti noi siamo affezionati e ci auguriamo le cose più belle per la squadra stessa e per la città di Pescara. La Pescara calcio società è fatta di uomini che oggi ci sono domani possono non esserci e al loro posto potrebbero essercene altri. Lo stesso dicasi per Sindaco, assessori e consiglieri, insomma le Istituzioni rimangono gli uomini passano. Auspico che fra Amministrazione comunale e Pescara calcio si possano rivedere certi accordi e stabilire nuove regole, magari a fine campionato, a bocce ferme; questo nell’interesse di tutti, dell’Ente locale, della società sportiva, dei tifosi e della città tutta.
Le Sue paventate dimissioni?
—Ci sto ancora pensando. Da più parti mi dicono di non farlo ma le confesso che certe cose mi amareggiano e mi rendono sconsolato perché nelle battaglie che intraprendo ci credo come sempre ho fatto. Vedremo.
E’ giunto il momento del commiato; riprendiamo le nostre cose e ci approssimiamo ad andare; non sveleremo mai chi ha pagato il caffè.
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