Fuoco, ora tocca ai calanchi di Pietranìco
Pietranìco – Nella mattinata sono arrivati da Roma due mezzi aerei antincendio, dei modelli diversi dai consueti Canadair, piccoli e leggeri, capaci di volteggiare e muoversi meglio sui terreni accidentati. E proprio su terreni di questo tipo, tra i quali quelli suggestivi con i calanchi, sta divampando dalla scorsa notte un ennesimo vasto incendio, che punta a minacciare anche degli edifici, nelle campagne riarse tra Cugnoli e Pietranìco. Al lavoro sul posto ci sono i vigili del fuoco con dre che stanno cercando di evitare che si propaghi il fronte del rogo (e’ gia’ di due chilometri). Le fiamme stanno distruggendo sterpaglie e sottobosco e non si esclude che ci siano anche delle colture. L’incendio è solo uno dei tantissimi che hanno incenerito, fino ad oggi, quest’anno, il territorio abruzzese: oltre 150. Distrutti decine di ettari di colture e bassa vegetazione, ma anche 25 ettari almeno di boschi. Piromani arrestati? Solo uno, a Casalincontrada. Ma tutti sanno e ammettono che gli incendi sono almeno al 90% (se non proprio tutti) di origine dolosa. Conentrati, accessi con più focolai, mirati e spesso appartemente concertati per accerchiare le zone di maggior valore naturalistico. A L’Aquila, per esempio, sfugge ancora a pochi che sono state bruciate le zone boscose di San Giuliano-Collebrincioni, Roio e nei giorni scorsi anche i boschi non lontano dal golf club di Santi di Preturo. Tutti casi?
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