“Assumete i precari che hanno lavorato bene, o ci saranno conseguenze drammatiche”


L’Aquila – Pubblichiamo, dopo averla alleggerita da frasi e considerazioni anche drammatiche, che non ci sembra opportuno rendere pubbliche, la lettera “di un precario” che come molti altri, si dice giunto al limite della sopportazione. Ne riportiamo alcune parti, che giriamo alle autorità politiche, e anche a quelle religiose, alle quali forse sfugge la tensione disperata in cui centinaia di famiglie si trovano. Ci auguriamo così di contribuire a cercare soluzioni dignitose per tutti. E urgentissima.
“La politica deve convincersi che il problema dei precari va risolto, altrimenti dovrà assistere a ciò che forse non è capace di aspettarsi. I precari, semplicemente, vanno assunti tutti ed eliminati come categoria sociale, nel senso che bisogna esaurirli e non produrne più neppure uno. Come assumerli? Semplicemente verificando rapidamente e seriamente ciò che hanno fatto, ciò che hanno saputo produrre, documenti alla mano, almeno negli ultimi anni, ognuno nel proprio ruolo…
C’è sicuramente chi ha lavorato utilmente, specie dopo l’aprile 2009, e chi ha scaldato serie e scrivanie. Verificare non sarà impossibile. Chi ha lavorato ha diritto ad una vita, ad una sicurezza, ad un futuro, altrimenti da questa città andranno via in anti (già se ne sono andati tanti, magari ancora residenti a L’Aquila solo sulla carta) e sarà una emorragia sociale senza precedenti, da anni Cinquanta nel Mezzogiorno. Una quantità di disperati diretti non si sa dove, perchè ormai non si emigra più, non si trova lavoro da nessuna parte, meno che mai in Stati Uniti, Australia, Belgio, Francia… Lì forse c’è posto per i cervelli che qui vergognosamente rimangono inutilizzati perchè lo Stato ti fa studiare, e poi ti abbandona… Non importa quanto sei costato allo Stato e alla famiglia…
La grande contraddizione del concorsone, le dichiarazioni uno giorno sì e l’altro pure, ma al contrario,amareggiano, divastano aspettative e famiglie, sfiduciano e creano paura e vuoto. Non se ne può più. Se la politica è disposta ad accettare delle tragedie, si prepari, perchè potrebbero esserci…”.
La lettera è lunga, ma il suo contenuto essenziale è quello che avete letto.


24 Agosto 2012

Categoria : Cronaca
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