Busker, un colpo d’ala nell’estate, ma quante cose che non sono andate bene…
Chieti – Senza la minima promozione con un adeguato sistema di comunicazione, si è svolto il bellissimo Busker Festival, una manifestazione di eccellenza culturale di cui Chieti dovrebbe inorgoglirsi, mentre invece non sa minimamente sostenerla come immagini. E i problemi non si fermano qui. Sul festival ci scrive Luciano Pellegrini, inviandoci anche delle foto: “Dal 14 al 16 Agosto a Chieti si è svolto nel centro storico la settima edizione del Chietinstrada Buskers Festival, “Rassegna Internazionale degli Artisti di Strada”.
Busker vuol dire girovago, vagabondo.
Sono Artisti che si esibiscono nelle piazze con arti varie d’intrattenimento e spettacolo.
Il termine arte di strada abbraccia un settore molto ampio che va dalla musica nei diversi generi, alla clowneria, dal circo contemporaneo, alla giocoleria.
Ogni disciplina porta con sé un importante bagaglio di storia, di sviluppo, di creatività e il tratto saliente del voler offrire al proprio pubblico un’esperienza unica. L’arte di strada è divertimento, ma anche riflessione, evasione, crescita.
Un artista rappresenta un mondo, il suo spettacolo è una finestra per poter guardarci dentro e scoprire il fascino di diverse tradizioni, il mistero di culture lontane, l’eterogeneità di ciò che chiamiamo arte.
L’arte di strada è uno strumento sociale. Gli artisti di strada si emozionano e si sentono ripagati nel vedere la gente divertirsi, stare insieme, appassionarsi all’arte di strada. Uno spettacolo di arte di strada è un momento di incontro e di scambio, è un’occasione per riconsegnare le strade della città alla gente che le abita. Una strada piena di persone è una strada che vive e si difende dalla criminalità.
L’arte di strada sa trasformare il paesaggio urbano in una realtà nuova, più bella e più vivibile.
Questo rafforza il legame del cittadino con il proprio territorio, migliorandone il rapporto. L’amministrazione comunale di Chieti ha aderito all’iniziativa dell’ANCI “Associazione Nazionale Comuni Italiani” sulla “Città amica dell’arte di strada” e ha inserito questo progetto come impegno annuale per farla diventare un appuntamento di riferimento nazionale, come dichiarato dal sindaco Umberto di Primio. L’amministrazione comunale ha contribuito all’evento con 28mila euro…l’anno scorso gliuro sono stati 40mila… La prima riflessione è che con 12mila euro in meno la qualità è stata pari agli altri anni, più che sufficiente, anche per il numero degli artisti.
Quindi c’è qualcosa che non funziona! Ho ragione a sollecitare gli amministratori che i soldi stanziati per le associazioni che realizzano gli eventi, specialmente con volontari della città, sono troppi e che spesso i giustificativi delle spese sostenute non vengono verificati con “occhio clinico”, con rigidità. La CONFCOMMERCIO si era vantata che durante la settimana di ferragosto sarebbero rimasti aperti 60 negozi. Ho scoperto che erano solo 15 e non ho controllato se erano di meno… I commercianti come al solito hanno agito da menefreghisti: serrande abbassate, vetrine spente.
Un solo commerciante ha sponsorizzato l’evento: La Casina dei Tigli…che fa parte dei 14 sponsor privati… centri commerciali, industrie, assicurazioni, università, banche, catering, camera di commercio. Avrebbero contribuito all’evento anche gli sponsor istituzionali, come provincia, comune regione. Quindi, i pochi commercianti aperti, bar, pizzerie, gelaterie, senza cacciare un euro, si sono trovati i cassetti pieni di soldi.
E l’assessore al turismo Russo ha sbagliato nel ringraziare i commercianti: ” Un sentito ringraziamento desidero rivolgerlo agli operatori commerciali della Città i quali, dimostrando di credere nell’evento come importante momento di promozione turistica ma anche come volano dell’economia cittadina, hanno vista premiata la loro disponibilità contribuendo all’ottima riuscita della manifestazione con il loro ventaglio di proposte”.
Quali proposte caro assessore…? Quello di non contribuire ed incassare? Se i commercianti dovrebbero essere i primi coinvolti alla riuscita dell’evento e non partecipano e non contribuiscono, perché si seguita a proporre gli eventi?
Come è pensabile che le gelaterie sono chiuse in un periodo di super caldo, con un evento che richiama migliaia di persone, che certamente consumerebbero un gelato! Quindi le lacrime di coccodrillo di questa categoria sono false se si possono permettere di andare in ferie!
Purtroppo in Viale IV novembre c’è stata l’invasione delle bancarelle, come nel mercato settimanale.Cosa c’azzeccano con questo evento? Purtroppo le persone interessate alle bancarelle sono state molte più di quelle che hanno assistito allo spettacolo degli artisti di strada. E pensare che l’arte di strada è uno strumento soprattutto culturale,trasforma il paesaggio urbano in una realtà nuova, più bella e più vivibile”.
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