Le case crescono, il paesaggio cambia: le new towns sono L’Aquila che sta nascendo e verrÃ
L’Aquila – Le case antisismiche del progetto CASE crescono, rapidamente, e ritagliano nel paesaggio aquilano nuove immagini, prospettive inedite e qualche volta sorprendenti. Case ovunque, cantieri e gru snelle inclinate nel cielo in ogni direzione. La gente è stupita, anche speranzosa, perchè nessuno francamente credeva che si sarebbe agito così rapidamente e drasticamente. I problemi ci sono, le preoccupazioni anche, le proteste non mancano e forse è anche meglio così: servono a tenere sulla corda politici e amministratori.Nessuno nega applausi alla divisa dei vigili del fuoco e alle varie bandiere della protezione civile. Ma neppure critiche e proteste, perchè spesso rappresentanti di tali organizzazioni – forse stanchi e stressati anche loro – non sono modelli di cortesia e di buoni rapporti con i cittadini. Ieri alla perdonanza i giornalisti ne hanno avuto nuove esperienze: spocchie, presunzioni, arroganze persino da parte di qualche sacerdote, discussioni, incomprensioni: in troppi considerano fotocamere e telecamere strumenti fastidiosi, forse perchè ritraggono inesorabilmente le cose come stanno…
Le case, dicevamo: se passi in un cantiere una settimana dopo esserci già stato, trovi tutto diverso, trovi tetti, piani in più, colori, macchinari a decine e immense nuvole di polverone che rendono la vita impossibile in tendopoli e abitazioni. Forse qualche cautela in più per rispettare le persone si potrebbe adottare. Ma neppure nei cantieri fotografi e teleoperatori trovano spesso buona accoglienza. E’ come se dovunque si avesse paura di gente che, svincolata da etichette, trovi qualche cosa che non va e qualche critica da muovere. La ricostruzione berlusconiana è sicuramente portentosa, ma non esente da rilievi e critiche, che, del resto, non possono che far bene a tutti. Solo tardi, due o tre giorni fa, per esempio, si è sfornato sulla carta per ora un piano per la viabilità , opere che dovranno essere eseguite… durante i mesi di settembre e ottobre, se tutto andrà bene, quindi all’inizio dell’autunno. Non c’è che da sperare nella clemenza del tempo.
E se alla viabilità si fosse pensato nel medesimo momento in cui si sceglievano le aree da occupare? Un solo dato. il Comune non riesce a costruire neppure la rotatoria più urgente di tutta la città , quella all’incrocio detto del Torrione. Ne aveva montata una provvisoria, poi sparita, e ora si parla, di fanno propositi. Sarà così anche per gli altri interventi urgentissimi sulla viabilità ? Guardando come stanno le cose del traffico a L’Aquila ogni giorno, a scuole chiuse, c’è da sentirsi accapponare la pelle. Comunque la nuova città che nessuna voleva, anzi le new towns che spuntano numerose e policrome ovunque sono L’Aquila edizione anno 2009, per ora indefinibile, informe, convulsa, brulicante. Staremo a vedere: era impossibile impedire new towns, alla fine lo hanno capito tutti, e ora dobbiamo pensare la realtà , il presente e il futuro immediato immaginando queste palazzine dalle linee pulite, appoggiate sui pilastri d’acciaio che scompaiono dietro le tamponature e gli intonaci gialli o arancione. Lo spettacolo più sorprendente sarà vederci accese luci e alberi di Natale: una natività che neppure il più fantasioso scrittore avrebbe saputo descrivere.
(Nelle foto Col del 28 agosto: Nuovi scorci urbani con Monte Calvo sullo sfondo – I pilastri d’acciaio antisismici ancora visibili in un edificio che sta per essere tamponato – Colori gradevoli, prospettive dell’Aquila edizione 2009)
Non c'è ancora nessun commento.