Discariche e rifiuti nel Parco Gran Sasso


Isola del Gran Sasso – C’E’ ANCHE UN INCREDIBILE DEPOSITO DI ROTTAMI DI AMIANTO – (Foto: l’autostrada vista da Isola e uno degli scorci naturali più suggestivi della zona) – Non è la prima volta che se ne scoprono, anche di grandi dimensioni e in luoghi ben visibili, se vi fossero controlli e occhi aperti: discariche di rifiuti, specialmente edilizi, e, questa volta, come si è appreso ieri, anche grandi quantitativi di amianto. A due passi da Casale S.Nicola, ai piedi del magnifico paesaggio del Paretone del Gran Sasso. per non parlare degli incendi che, specie quest’anno, si sono susseguiti, tutti dolosi. Tutto quasi sotto gli imponenti viadotti dell’autostrada A-24 e, stavolta, anche a breve distanza da torrenti e corsi d’acqua che confluiscono a valle nei fiumi maggiori. Un vulnus ambientale gravissimo, ma soprattutto la prova che una sorveglianza, una vera vigilanza sul paesaggio e sul patrimonio ambientale (anche dentro un parco nazionale, perchè infatti siamo nel Parco del Gran Sasso) non esistono. O, se esistono, sono solo specchietti per le allodole propinate ai turisti e alla stampa per ostentare efficienza.
Una discarica di rifiuti, peraltro lungo sentieri e percorsi veicolari ben noti, e ancora di più una discarica di amianto (velenoso e cancerogeno), non nascono d’incanto nel tempo ristretto di una notte. Non sono cerchi nel grano… Per formare una discarica di una certa consistenza, occorrono diversi viaggi e diversi scarichi di materiale, sempre ovviamente con veicoli da trasporto, perchè un quintale di amianto edilizio non si porta lassù con la Panda di famiglia. Ci vuole almeno un camion, e anche con il cassone ribaltabile. Tutto ciò è avvenuto, e nessuno se n’è accorto, o comunque nessuno ha fatto nulla, se se n’è accorto. Ma in piccoli paesi le voci corrono: basterebbe un’indagine accurata, tutti sanno tutto di tutti. E un veicolo carico che va e ritorna scarico non passa inosservato. Che poi forestali, guardie del parco e soprattutto ambientalisti e montanari non abbiano visto e denunciato nulla, è davvero deprimente. Il Parco del Gran Sasso inserisca nel proprio logo anche le tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano. Sarà uno scherzoso ma arguto ritocco delle immagini di routine.


21 Agosto 2012

Categoria : Cronaca
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