Devozioni, nessuno come i Celanesi
Celano – LA CELEBRAZIONE DEI SANTI MARTIRI – (di Gianfranco Colacito) – (Foto: la processione, i simulacri dei tre martiti della fede cattolica, una stampa ottocentesca di Celano dell’inglese Edgar Lear e il centro durante la festa l’anno scorso) – Ovunque nel mondo cattolico, in Italia come negli altri paesi che abbracciano questa fede cristiana, esiste le devozione, la ritualità delle celebrazioni, l’adesione incondizionata di fedeli e non fedeli ad un simbolo legato alla storia del luogo, ad una grazia, ad una leggenda accettata come verità .
Ma non come a Celano. Nella città che diede i natali a Tommaso, per i Santi Martiri, c’è di più. C’è un’anima calda e fervente. In nessun altro luogo d’Abruzzo una ricorrenza viene attesa, onorata, festeggiata, amata, come a Celano, dove i santi martiri Simplicio con i due suoi figli Costanzo e Vittoriano rivivono nel momento più importante dell’estate. Il loro martirio, infatti, avvenne per decapitazione ordinata dall’imperatore romano il 26 agosto del 171 dopo Cristo. I legami e i riferimenti storici con Celano sono numerosi. Ed ecco i giorni caldi dell’agosto celanese, con le celebrazioni che sono cominciate oggi.
I Santi Martiri sono il cuore e il sangue di ogni vero celanese, con una dedizione davvero irripetibile. E’ la testimonianza, la prova che si perpetua di generazione in generazione, del carattere fermo, leale e forte dei Marsi che vissero sulle sponde del pescoso lago del Fucino, e oggi guardano all’ombra del loro magnifico castello l’intera piana, fino alle lontane antenne di Telespazio. Una piana che in questi giorni è infuocata dal caldo, ha sete, balugina tremolante per il calore atmosferico negli occhi di chi scruta l’orizzonte fino alle montagne azzurre dell’altro versante. Un fenomeno senza uguali, quindi, i Santi Martiri per Celano, che conserva intatta la sua genuina e limpida gratitudine, ammirazione per chi si lasciò decapitare, dopo infinite sofferenze, per non rinnegare la fede cristiana. Qualcosa di stupefacente oggi, che di fede e gratitudine, fermezza morale e religiosa, davvero pare poco il caso di parlare…
Dopo aver già dislocato in giro miracoli e prodigi, come narra la tradizione e come riferiscono le storie innumerevoli dei tre personaggi originari della Borgogna gallica. Vittime senza defezione delle feroci, sanguinose persecuzioni religiose da parte di un potere romano che, evidentemente, aveva paura di chi adorava un altro dio e rifiutava di sacrificare e prostrarsi agli dei pagani. E faceva bene ad avere paura, come comprese solo dopo tanto altro tempo Costantino.
Celano ha allestito, quest’anno, un programma variegato e ricco, che include anche, per il giorno 26, la data più importante del periodo celebrativo, in piazza IV Novembre un concerto di Naomi: la rossa star della musica che si è adoperata con generosità anche per i terremotati aquilani. Una serata di livello. Il 26 ci sarà la processione con le urne dei santi. Previsti in cartellone altri spettacoli, tornei sportivi, concerti bandistici.
Non è soltanto l’aspetto ludico delle celebrazioni a richiamare apprezzamento e curiosità , per lo svago del popolo e dei turisti. E’ esemplare, in questa epoca di distrazioni, leggerezze, vacuità e valori… telematici e informatici, e anche purtroppo di diffusa ignoranza storica soprattutto tra i giovani e gli studenti, che una comunità non irrisoria (la città conta più di 16.000 abitanti, non è quindi un borgo solitario e remoto attaccato alla sua madonnina qualsiasi) mantenga così vivi e pulsanti i suoi valori profondi, legati più alla spritualità che… alle fatue condivisioni amicali su Facebook. La incisiva caratterialità e la convinzione di essere nel giusto, se non si dimentica ciò che si è stati, sono anche una scelta culturale, straordinaria di questi tempi, in cui fervori e fedi sembrano ventagli della nonna. Non a Celano, che crede in se stesso, nel suo passato e in ciò che fa. Senza voglie di lucro e di esposizione a soli fini turistici. Valore sociale come pochi altri in Abruzzo e forse non solo in Abruzzo. Decisamente da ammirare, questa città che esalta i valori morali e spirituali in un mondo capace di entusiasmarsi solo di fronte ad un pallone, ad una ricchezza, ad un’impresa truculenta e grossolana. Forza Celano, sei un esempio per tutti.
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