“Durma ma’, durme” per la mamma
Bellante – Ha visto la luce in questi giorni la terza raccolta poetica di Benito De Carolis (foto) dal titolo “ Durme ma’, durme…”, sottotitolo : “ Memoria da una vita”. Un’opera agevole di quattro brevi ed intense liriche in dialetto abruzzese che vanno dritte al cuore. Molto elegante il formato, un pieghevole impreziosito da una copertina disegnata dal grande Lucio Trojano, il noto vignettista di origini frentane da tempo residente a Roma e vero maestro del Disegno umoristico. In quarta di copertina, poi, si fa apprezzare un bozzetto a matita di Angelo Panzone che ha anche curato l’edizione. L’autore di questa particolarissima quadrilogia, ormai ultra ottuagenario, ha alle spalle altre due raccolte poetiche: “ Quant’è belle sta vicchiaje” e “Na vulje d’arnasce”, che hanno attirato da subito l’attenzione e l’interesse di pubblico e critica. La lirica che dà il titolo a questa ultima fatica poetica “ Durme ma’, durme…” vuole essere un omaggio alla mamma, a quella di tutti, figura angelica dalla quale nessuno può mai prescindere. Qui l’autore tocca le corde più profonde del sentimento umano e accende l’anima delle passioni più nobili. Da non trascurare,inoltre, “ Na vote ci steje” il tributo al tempo andato così carico di valori e buoni propositi. E che dire poi del solido quadretto affettivo: “ La mamme” che tratteggia con rapide pennellate linguistiche fino a incantare gli occhi del cuore? Il lavoro si chiude con “ Li stagiune di la vite” un’ attenta riflessione, affidata a quattro quartine molto rapide costruite con rime baciate, in cui si assapora, non senza amarezza, il rapido fluire del tempo
Benito De Carolis è nato a Bisenti ( Te) il 7 luglio 1926 vive a Città Sant’Angelo ( Pe) da diversi decenni. E’ sposato con Antonietta Crudeli da cui ha avuto 3 figli: Guido, Paolo e Goffredo. Si è avvicinato alla poesia dialettale subito dopo essere andato in pensione. Le sue poesie hanno ottenuto diversi riconoscimenti e un grande successo popolare.
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