Politica… di bronzo: per il fiume istituito un tavolo tecnico atteso dall’anno 2006
Pescara – PORTO CANALE MORTO, NUOVAMENTE TUTTI AL CAPEZZALE DEL FIUME CHE POTREBBE ESONDARE – (Foto da portodipescara.blogspot.com – Il Porto canale nel 1960) – Alla politica e all’apparato istituzionale al completo bisogna coralmente assegnare il premio “faccia di bronzo” e se non ne esiste uno, occorre istituirlo subito. Il porto canale è morto, il turismo e l’economia ne stanno soffrendo alla grande, l’immagine della città è rovinata agli occhi dell’Abruzzo che non riesce a digerire un mancato dragaggio di cui, in sostanza, dopo due anni di polemiche e cocenti accuse, non c’è spiegazione nè tanto meno responsabile. Tutto mentre aumenta il rischio esondazione del fiume, e per fortuna (ogni medaglia ha due facce…) che c’è da due mesi la siccità . L’estate sta passando bollente e veloce, si avvicina la stagione delle piogge che potrebbero essere (come capita sempre più spesso) violentissime, torrenziali, e non accade nulla.
Anzi, scusate: accade che viene annunciato un tavolo tecnico per il rischio esondazione, ma nel contempo si apprende che doveva esserci dal 2006. Anni trascorsi, regione, comune e provincia muti come pesci, provveditorato alle opere pubbliche come non esistente, insieme con tutte le altre autorità in divisa e in borghese. E soprtattutto insieme con la politica ad ogni suo livello e di ogni colore.
Così vuole il costume burocratico-politico-istituzionale in Abruzzo. Ed eccoci alle ultime, incredibili notizie, visto che per fortuna si è mossa (prima dov’era, chissà ?) la prefettura.
“L’istituzione di un Tavolo tecnico, da convocare entro due settimane, per l’aggiornamento del Protocollo d’intesa interistituzionale stipulato una prima volta nel 2006 per individuare le misure da adottare nel caso di un’esondazione del fiume Pescara e, nel frattempo, l’adozione delle misure di preallerta che l’amministrazione comunale sta gia’ attivando, come le sirene d’allarme da sistemare nei punti strategici della citta’, come lungo le golene, oltre che il rifacimento di nuovi sondaggi lungo l’intero corso fluviale per misurare l’effettiva profondita’ del Pescara.
Sono gli interventi piu’ immediati decisi stamane nel corso del vertice sul rischio esondazione del fiume convocato dal Prefetto Vincenzo D’Antuono. Un vertice voluto non per fare allarmismo sul territorio, ma piuttosto per essere tutti preparati in caso di piogge abbondati a fronteggiare situazioni di forte rischio, non necessariamente determinate dal mancato dragaggio del porto canale, ma semplicemente dalla particolare e tortuosa conformazione del fiume stesso”. Lo ha detto l’assessore alla Protezione civile e vicesindaco Berardino Fiorilli che stamane ha preso parte al vertice convocato dal Prefetto sui rischi connessi alla possibile esondazione del Pescara. Presenti, tra gli altri, anche il viceprefetto De Cesaris, i rappresentanti della Regione Abruzzo, tra cui l’ingegner Raggi, il Comandante Luciano Pozzolano della Direzione Marittima, il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, i rappresentanti dei Vigili del Fuoco e i responsabili di Servizio della Protezione civile comunale. Un verticione, insomma, con l’intera orchestra e tutti gli orchestrali, meno quelli che sono forse in ferie o hanno paura di altre brutte figure, e delegano.
“La riunione odierna – ha ricordato l’assessore – fa seguito all’allarme lanciato nei giorni scorsi dal Capo della Protezione civile Franco Gabrielli circa l’elevato rischio di straripamento del Pescara nel caso di pioggia intensa o anche di una piena a monte. Ma partiamo da un presupposto: sicuramente il mancato dragaggio del porto canale o del letto del fiume e’ un’aggravante che ha incrementato il rischio, ma in realta’ il pericolo di esondazione del Pescara e’ sempre in agguato indipendentemente dal porto ed e’ determinato proprio dalla conformazione del fiume che e’ storicamente classificato come uno dei piu’ esposti a tale possibilita’, tant’e’ vero che l’esondazione del ’92 si verifico’ indipendentemente dal porto e tant’e’ vero che gia’ nel 2006 e’ stato sottoscritto un Protocollo d’intesa sul rischio esondazione”.
“Partendo da tale presupposto – ha spiegato Fiorilli – alla Regione Abruzzo e alle Opere Marittime abbiamo chiesto, come Comune, di prevedere un monitoraggio piu’ approfondito e dettagliato dell’intero percorso del fiume. Attualmente, a fronte di condizioni di maltempo, la Protezione civile regionale ci invia infatti bollettini di preallerta che pero’ tengono conto soprattutto delle criticita’ a monte del Pescara, e che ci permettono di eseguire solo valutazioni approssimative circa le condizioni a valle lasciandoci sulle spine sino all’ultimo circa la percentuale di rischio di uno straripamento. Sarebbe dunque necessario incrementare i punti di sondaggio e scandaglio del fiume per avere sempre una percezione il piu’ possibile esatta dei rischi. L’amministrazione comunale, intanto – ha detto al Tavolo l’assessore Fiorilli – sta gia’ compiendo i propri passi nel senso della prevenzione dei sistemi di allerta rivolti alla popolazione. L’Ufficio comunale della Protezione civile ha gia’ predisposto lo scorso febbraio una sorta di Protocollo d’intesa consegnato a tutti gli Enti coinvolti nelle attivita’ di prevenzione, tra cui Provincia, Regione e Genio Civile, un documento nel quale abbiamo iniziato a individuare le misure a breve e medio termine da adottare nell’eventualita’ di un’emergenza determinata da un’esondazione del fiume, ma soprattutto abbiamo individuato quali sono gli Enti o i soggetti preposti ad attuare determinate azioni. L’amministrazione comunale ha gia’ predisposto un Piano anti-esondazione, individuando 15 eventuali punti di criticita’ lungo l’intero corso del fiume, con particolare attenzione alla parte piu’ a valle dove ci sono insediamenti residenziali e attivita’ commerciali di notevole richiamo, come nel centro storico, zone che, in caso di allerta, dovranno essere subito attenzionate, sapendo a priori chi fa cosa, ossia quali Enti e quali soggetti sono incaricati di attuare interventi di tutela dei cittadini che rappresentano la nostra priorita’. Fra l’altro il Piano ricalca sostanzialmente le aree che, in occasione dell’esondazione del ’92, furono ricoperte dal fiume, anche se con alcune modifiche dettate dai cambiamenti geo-morfologici del territorio, corrispondenti ad esempio al nuovo insediamento commerciale di Megalo’, che nel ’92 non c’era, o all’insabbiamento del fiume”.
Non c'è ancora nessun commento.