Moroni su metanodotto Snam
L’Aquila – Come è noto da molti giorni, il Governo ha proceduto all’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge regionale, numero 28 del 19 giugno 2012, con la quale la Regione è intervenuta sulla questione del metanodotto Snam, stabilendo, tra l’altro, l’incompatibilità tra grandi oleodotti e gasdotti (con annesse centrali di compressione) e aree altamente sismiche. Le motivazioni addotte a giustificazione della richiamata impugnativa risiedono nella violazione del riparto di competenze tra Stato e Regione.
Sull’argomento è intervenuto l’Assessore del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, il quale, nel farsi portavoce dei comitati che da tempo appoggia nell’opposizione al progetto del metanodotto e, nel sostenere, come già fatto dai comitati cittadini per l’Ambiente, la piena legittimità della Regione a legiferare in materia di energia (materie di competenza concorrente e non esclusiva dello Stato), ha inteso ricordare come la Regione non abbia fissato un divieto assoluto alla realizzazione del metanodotto, quanto, piuttosto, l’incompatibilità tra le centrali e le aree ad alta sismicità.
“Nel richiedere allo Stato il rispetto degli impegni presi, – ha dichiarato Moroni – torno a ribadire l’insostenibilità di un progetto che andrebbe a impattare su territori a forte rischio sismico che non potrebbero, quindi, tollerare l’attraversamento dal metanodotto, che andrebbe a collocarsi sull’intera dorsale appenninica”.
“Chiedo, innanzitutto, – ha proseguito l’assessore – di bloccare con immediatezza la conferenza di servizi convocata per autorizzare la centrale di compressione, che dovrebbe essere costruita a Sulmona e, chiedo al Governo, il rispetto degli impegni istituzionali assunti per lo spostamento del metanodotto nel mare, soluzione che, oltre a presentarsi fattibile, si configura come maggiormente ragionevole dal punto di vista ambientale. In merito all’impugnativa della legge, nel dichiararmi fiducioso circa il fatto che la Corte Costituzionale valuterà con assoluta obiettività la legittimità (e quindi la validità) della legge regionale, e nel ritenere che vi siano quindi ampi margini atti a garantire il mantenimento della medesima, sono del parere che il Governo, attraverso l’impugnativa, abbia assunto una posizione del tutto strumentale, volta a far valere l’incostituzionalità della legge al solo fine del perseguimento dell’intento di collocare il metanodotto sulla dorsale appenninica”.
“Condivido, – ha concluso l’Assessore – l’esigenza, prospettata dal vice-Presidente del Consiglio Regionale, Giovanni D’Amico, per cui la Regione si opponga all’impugnativa del Governo. Entro il mese convocherò uno specifico incontro del coordinamento interregionale con i nostri legali per elaborare adeguate motivazioni a sostegno dell’opposizione che i competenti uffici regionali produrranno sicuramente nei termini”.
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