L’acqua? La guerra è già cominciata
Politologi e altre perniciose categorie di sapienti (o saccenti, talvolta) preconizzano che la guerra globale prossima avrà come pomo della discordia non il petrolio, ma l’acqua. Del petrolio prima o poi faremo a meno, perchè chi aumenta i prezzi a Ferragosto non merita che una brutta fine, speriamo prossima per petrolieri e loro portaborse. Dell’acqua, a meno che Curiosity non ci mandi clamorose novità da Marte, non possiamo per ora fare a meno. Dunque guerra. Ma i politologi, gli economisti e altri cornacchioni che predicano dai rami secchi delle foreste pietrificate, non si accorgono che la guerra divampa?Non sapremmo definire se non atto di guerra (santa e benefica) il soprassalto del sindaco di Silvi, Vallescura, che, assistendo alla morte del turismo e della pazienza dei suoi cittadini, privi d’acqua da settimane, ha buttato all’aria scartoffie, regolamenti, sopportazione, comunicazioni, telefonini, perizie e altra robaccia, ed ha ordinato: aprite i pozzi e mandate l’acqua, subito. Infatti, l’acqua di diversi pozzi del Teramano è non solo abbondante, ma potabile. Ma la tenevano chiusa. Mentre la Regione Abruzzo tentava goffa e impastata di svegliarsi dal suo torpore per accingersi a meditare sull’amletico dubbio: acqua dai pozzi o no? Acqua alla gente, o siccità ? Acqua al turismo, o fughe dei turisti per sempre?
La guerra, cari, è in atto. Prima di tutto quella (apocalittica) tra intelligenze e cretinerie, che è perenne. Poi quella per l’acqua, che in Abruzzo c’è, ma: 1) non arriva nelle case; 2) non viene attinta dove abbonda; 3) quando arriva nelle condutture, ne esce al 50% in quanto i tubi sono rotti da decenni. Nessuno è mai stato cacciato dall’apparato fangosamente politico che presiede alle sorti dell’acqua. Morale: estate 2012, siamo senz’acqua a decine di migliaia. Se non è guerra, con vittime, come volete chiamarla?
Non c'è ancora nessun commento.