Vasto e il futuro, cosa si vuole fare?


Vasto – (di Massimo Desiati, Progetto Vasto, foto) – Cosa sta per accadere o si vuole che accada a Vasto e nel Vastese? Non ci piacciono gli allarmismi e non ci piace neanche l’atteggiamento ideologico in tema di ambiente. Ci piace, però, capire in che direzione si va o si vuole che si vada. Oramai c’è da prendere atto di quanto sia una realtà il predominio dell’economia sulla politica e, di conseguenza, di come le scelte, per un territorio, siano compiute sempre più in funzione delle convenienze di chi muove economia. La politica che organizza la rappresentanza popolare abdica al proprio ruolo decisorio e non si sforza neanche più di cercare la mediazione tra i diversi interessi delle cittadinanze amministrate.

I politici del nostro territorio non coinvolgono, in un sistema di partecipazione, le popolazioni al fine di rappresentarne la volontà nei luoghi istituzionali. Spesso inducono a far ritenere ineluttabili scelte già operate ed i cui effetti coinvolgeranno popolazioni ignare. Con pazienza e gestendo nel tempo ogni singolo passaggio, la politica somministra segmenti di un percorso affatto condiviso ma che ha ben chiari gli obiettivi.
Da queste considerazioni, che non vogliono essere di critica nei confronti di partiti o di coalizioni in funzione del loro essere di Centrosinistra o Centrodestra e, soprattutto, sulla base delle dichiarazioni fatte ultimamente ed a più riprese dai Sindaci di Vasto e di Cupello, nasce la preoccupazione per scelte relative ad un tipo di sviluppo ed impiego del nostro territorio.
Ci si riferisce, da ultimo, a quanto espresso dal Sindaco di Vasto Lapenna, in occasione della consegna del “Premio all’Emigrante” all’Amministratore delegato Scaroni: “L’Eni investa da noi”, occorre “rinsaldare l’amicizia con questa parte d’Abruzzo che torna a chiedere all’Eni di non dimenticarla”.
Nello stesso giorno il Sindaco di Cupello, nel conferire al manager la cittadinanza onoraria del proprio Comune, ringraziava l’Eni per il suo impegno “per il benessere, il lavoro ed il progresso portato, nel ricordo delle lotte dei nostri concittadini che hanno contribuito (50anni fa’) al processo di industrializzazione in una zona che aveva avuto come risorsa, fino ad allora, solo l’agricoltura”.
Vale la pena ricordare come lo stesso Sindaco, qualche giorno fa, aveva proposto lo spostamento delle centrali a biomasse, previste a Punta Penna, in territorio di Cupello e, non più tardi di un paio di mesi fa, si era pronunciato per la realizzazione di un termovalorizzatore in località Valle Cena; così come aveva caldeggiato l’idea di un “polo ecologico integrato”, in territorio di Cupello, per la soluzione del problema rifiuti di gran parte del territorio regionale.
Riteniamo non sfugga a nessuno l’esistenza di un disegno per le nostre zone, sempre più delineato, che recepisca le intenzioni e l’impulso di alcuni rappresentanti di Confindustria portatori di propri legittimi interessi economici che, per quanto legittimi, non possono né devono prevaricare la volontà delle popolazioni. Infatti, gli amministratori locali, così facendo, mostrano scarsissima considerazione nei confronti di cittadinanze costrette a subire, loro malgrado, l’ipotesi di interventi niente affatto condivisi.


11 Agosto 2012

Categoria : Dai Lettori
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