Che meraviglia, i delfini sono arrivati
Giulianova – MA NELLO STESSO GIORNO AD ALBA DIVIETO DI BALNEAZIONE ALLA FOCE DEL VIBRATA – (Foto: un delfino nell’area protetta Torre di Cerrano e sotto il comandante GC Pezzuto) – Abruzzo al bivio per il turismo balneare, tra paurose carenze igieniche, crisi idriche, fiumi come fogne a cielo aperto: una regione che con la gestione del turismo e dell’immagine non sa proprio come comportarsi, slegata, impreparata, arruffona e sostanzialmente ferma. Come leggerete in un altro servizio, oggi ad Alba divieto di balneazione alla foce di quella fogna maleodorante che è il torrente Vibrata, capace solo di portare danni, alluvioni e rifiuti.
Ma la natura sa anche sorridere. Nonostante la politica e gli uomini. Come oramai accade da qualche giorno, si susseguono le segnalazioni di avvistamento di delfini sottocosta nelle acque giuliesi. Ieri, se ne sono verificate ben due, la prima presso le acque del litorale di Cologna Spiaggia, la seconda nelle acque antistanti la località Scerne di Pineto, dove alcuni bagnanti incuriositi dalla fuoriuscita di una pinna dall’acqua, hanno scorto l’esemplare di un delfino “comune”. Sul posto si sono recati gli uomini della Guardia Costiera di Silvi che già da alcuni giorni monitoravano il mammifero, poiché avvistato anche all’interno dell’Area Marina Protetta di “Torre del Cerrano”. L’esemplare è rimasto a nuotare nei pressi del gommone della Guardia Costiera per diversi minuti, senza compiere particolari evoluzioni ed ha così consentito all’equipaggio di poter scattare alcune foto.
Dal confronto delle foto della pinna dorsale, si evince che si tratta di un delfino “tursiope”, un mammifero marino molto socievole le cui abitudini sono prevalentemente costiere e il suo cibo è composto quasi esclusivamente da pesci (sgombri, triglie, ecc.) e da cefalopodi ( polpi, seppie, ecc.), ma a volte cambia alimento in funzione della disponibilità locale, integrando la dieta con crostacei e gamberi, non disdegnano i pesci ributtati in mare dalle barche da pesca. Sentito in merito a tale fenomeno il dott. Vincenzo Olivieri del Centro Studi Cetacei dell’Abruzzo, ha riferito “che deve essere considerato normale il comportamento di avvicinamento alla costa di un tursiope e non necessariamente deve essere interpretato come un segno di sofferenza”, anche perché vi è maggior abbondanza di pesce a causa delle alte temperature dell’acqua.
Pertanto, in considerazione dell’approssimarsi del periodo ferragostano caratterizzato notoriamente da maggiore affluenza turistico-balneare, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova, Tenente di vascello Sandro Pezzuto raccomanda di adottare un comportamento tale da non avvicinare l’esemplare con unità a motore poiché, oltre a disturbarlo, potrebbe essere molto pericoloso per sua l’incolumità fisica.
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