Regione, p.d.l. su consorzi bonifica
Pescara – Accorpamento dei 5 enti oggi esistenti in un unico Consorzio di Bonifica regionale, ampliamento delle funzioni con l’attribuzione di nuove competenze, miglioramento dei servizi offerti agli utenti. Sono gli aspetti principali del progetto di legge regionale presentato questa mattina a Pescara dal Gruppo del PD in Consiglio regionale. Alla conferenza stampa sono intervenuti il Capogruppo Camillo D’Alessandro e i Consiglieri regionali Marinella Sclocco, Giovanni D’Amico, Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca. “I Consorzi di bonifica – ha spiegato D’Alessandro – sono stati istituiti con un Regio Decreto del 1933 e all’epoca avevano una funzione ben precisa, quella appunto di bonificare i territori per aumentare le terre coltivabili. Nel tempo, ovviamente, le loro competenze sono profondamente mutate e già nel 1996 l’allora Governo regionale di centrosinistra varò una prima riforma, riducendo il numero di questi enti da 15 a 5. Successivamente, sempre il centrosinistra, si occupò di riperimetrare i confini contributivi dei Consorzi per individuare i terreni che effettivamente beneficiavano dei servizi. Oggi, questa riforma va a completare un percorso iniziato 16 anni fa e punta a riorganizzare strutture ormai non più rispondenti alle esigenze degli agricoltori consorziati”. Con la proposta del PD si andrebbero a cancellare gli attuali 5 consigli di amministrazione, con relativi presidenti e direttori generali, che verrebbero sostituiti da un unico Consiglio dei delegati, organo di governo del Consorzio unico, costituito dai rappresentanti dei proprietari terrieri e della Regione. “Sui territori – ha continuato D’Alessandro – verranno invece mantenute le attuali strutture tecniche e amministrative, che saranno affidate a un dirigente. Una soluzione che consentirà un notevole risparmio sui costi di funzionamento, garantendo gli stessi servizi ai consorziati. In pratica la programmazione sarà unica a livello regionale, mentre l’attuazione di questi indirizzi verrà comunque affidata ai territori, secondo le rispettive specificità”. Tra le nuove funzioni che il progetto di legge affida al Consorzio unico, spiccano la gestione di interventi nel settore delle energie rinnovabili e la possibilità di concedere l’utilizzo delle acque dei canali anche per uso industriale. Allo studio c’è anche l’ipotesi di un coordinamento con gli enti gestori del ciclo idrico integrato, per assicurare eventuali forniture supplementari di acqua (ovviamente non potabile) in situazioni di carenza, come a esempio sta accadendo in queste settimane in molte zone dell’Abruzzo. “Con questa norma – ha rimarcato ancora il Capogruppo del PD – andiamo anche a supplire alle inefficienze dell’Assessore Febbo, che aveva presentato un disegno di legge sul riordino dei Consorzi pieno di incongruenze, tanto che fu costretto a ritirarlo. L’auspicio è che il Consiglio regionale faccia propria questa proposta, anche perché sarebbe difficile far comprendere agli abruzzesi il perché si sta procedendo verso la creazione di un unico Ente d’Ambito per il ciclo idrico integrato, mentre i Consorzi di bonifica dovrebbero rimanere 5”. L’ultimo aspetto riguarda la gestione del nuovo ente, che dovrà rispondere a quanto previsto dalle norme in materia di enti pubblici, vale a dire assunzioni per concorso a lavori affidati con gara. “Cosa – conclude D’Alessandro – che oggi non avviene”.
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