Un solo colpo ha ucciso Irene – Il Gip convalida l’arresto del padre omicida per disperazione
Sulmona – Irene Marrucelli e’ stata uccisa da un solo colpo di pisola entrato sotto l’occhio sinistro e uscito dall’occipite destro. Il padre della ragazza ha subito, dopo l’interrogatorio, la convalida dell’arresto, decisa dal Gip Di Cesare. Il particolare dell’unico colpo è emerso dall’autopsia svolta oggi all’ospedale di Sulmona dall’anatomopatologo aquilano Giuseppe Calvisi. Subito dopo la ricognizione esterna del cadavere e quindi constatato che era presente un solo foro di proiettile, si e’ dato corso all’interrogatorio di garanzia del padre, Vincenzo Marrucelli, il quale ha confessato fornendo pero’ una dinamica dei fatti contrastante con quanto emerso dall’esame necroscopico. Stando alla versione fornita dal padre, Irene sarebbe stata colpita alla nuca e non sotto l’occhio sinistro. ‘Non avrei mai avuto il coraggio di sparare sul volto di mia figlia’ ha riferito l’omicida al sostituto Maria Teresa Leacche e al Gip Massimo De Cesare durante l’interrogatorio tenuto al Tribunale di Sulmona, ‘quando mi ha detto che invece di sottoporsi alle cure del Sert – ha continuato il padre – sarebbe voluta tornare a Pescara, ho perso la testa’. Per vincenzo Marrucelli e’ stato convalidato l’arresto e la custodia in carcere, rigettando l’istanza del legale, Alessandro Scelli, che per il suo assistito aveva chiesto i domiciliari. Vincenzo Marrucelli, 54 anni, martedi’ scorso, durante un diverbio con la figlia Irene, gli ha esploso contro un colpo di pistola, arma che poteva legalmente detenere in casa senza portarla all’esterno. Subito dopo il fatto con la sua auto si e’ diretto con la figlia a bordo ormai esanime verso il Commissariato di Polizia, dove approfittando della porta carraia aperta e’ entrato nel piazzale. Qui, hanno riferito gli agenti del Commissariato, avrebbe tentato di togliersi la vita ma e’ stato bloccato e disarmato. Per Vincenzo Marrucelli si sono aperte le porte del carcere di Sulmona, con l’accusa di omicidio volontario e porto abusivo di arma.
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