“Concorsone, mica ci sono solo i tecnici”
L’Aquila – Scrive Emanuela Bruschi dell’IdV: “A fronte delle polemiche degli ultimi giorni l’IDV si sente di intervenire circa il cosiddetto ‘‘concorsone’’ che troppi appetiti sta suscitando. Il principio che intendiamo affermare con forza e far valere è che a prevalere debba essere la legalità e la meritocrazia. Ai cittadini vogliamo assicurare la vigilanza necessaria affinchè tutto si svolga nell’assoluto rispetto delle regole nell’espletamento delle procedure concorsuali. Pertanto ci interessa far conoscere le nostre posizioni:
- quella che sembra una ‘ampia’ riserva in deroga alle assunzioni negli uffici speciali della ricostruzione in realtà può essere avallata e giustificata anche nel rispetto del requisito della territorialità – proposto nel recente programma elettorale dell’IDV – in base al quale, a parità di competenze professionali, sono preferiti nelle assunzioni i residenti nel territorio che hanno già familiarità con le pratiche attinenti alla ricostruzione e la realtà post-sisma in senso allargato;
- la tutela dei precari, tutti, è legittima solo in quanto va a rendere ancora più grave la situazione occupazionale locale, in un contesto socio-economico sempre più difficile che legato a quello nazionale rischia di degenerare del tutto favorendo fenomeni di criminalità e malessere sociale;
- il personale che verrà selezionato è essenziale per garantire un’adeguata e sollecita ricostruzione e la scelta qualificata è un criterio che non può essere derogato;
- le figure professionali dei tecnici non sono le uniche indispensabili alla ricostruzione intesa in senso ampio e quindi intesa come ricostruzione economico – sociale – culturale e turistica, perciò bisognerebbe chiedere al Governo di allargare in tal senso il suo punto di vista.
Nel senso sopra indicato saranno i nostri amministratori , l’assessore Lelio De Santis ed il consigliere Giuliano Di Nicola, a vigilare ed assicurare il pieno rispetto delle leggi in un momento di drammatica crisi occupazionale come quello che stiamo vivendo”.
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