“A ognunu l’arte sè e la pecora aju lupe”


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “‘A ognunu l’arte sè e la pecora aju lupe’. Trattasi di antico detto locale che ripeto pari pari ai consiglieri Palumbo e Perilli ed al responsabile dell’Ufficio di gabinetto del Sindaco Pierpaolo Pietrucci. Ma, fateci capire, se non lo sapete Voi perche’ i Canadair sono arrivati tardi, chi deve saperlo? E, di grazia, quando chiedete “di mettere a punto il piano regionale di protezione Civile per gli incendi in riferimento a questo aspetto…” non vi viene il sospetto che queste azioni si fanno prima e non dopo che la frittata sia stata fatta? E quando parlate di mancanza di coordinamento, è possibile che vi venga in mente soltanto “una riflessione finalizzata ad ottimizzare l’aspetto organizzativo”? Se scoppia un altro incendio gli chiediamo di aspettare la fine della riflessione?
Sorvoliamo poi sul livello della polemica con Liris, visto che se è grave che ignori concetti fondamentali per un pubblico amministratore altrettanto grave è che in Comune a L’Aquila, e non solo in Comune ma anche in Regione, l’unica cosa che viene programmata con efficacia degna di miglior causa consiste nel chiedersi come un fatto sia potuto accadere e dare la colpa sempre agli altri.
La gente si è letteralmente rotta le scatole di sentire queste banalita’. Lo dimostrano in tantissimi non andando a votare e qualcuno anche utilizzando, in tutta modestia, l’ospitalita’ della stampa (solo quella online, e neppure tutta), sperando comunque che qualche pagina di storia di qualche secolo fà svegli qualche coscienza.
Ma mentre fate “le riflessioni” vi ricordate che è andata in fumo la collina di S. Giuliano e le parole che la gente ha sentito sono state le stesse? Ma lo sapete che il numero dei Vigili del Fuoco è ridotto al minimo (per cortesia non rispondete che è stato fatto presente a chi di dovere, perche’ la gente vuole fatti)? Non Vi viene in mente poi, quando Vi chiedete come mai non ci sia coordinamento nelle attivita’ di pronto intervento, che un Comandante dei Vigili del Fuoco, di qualsiasi paese o citta’ o posto dimenticato da Dio, con queste problematiche ci fa colazione pranzo e cena e sa come affrontarle?
Rileggetevi il proverbio, e fatela sul medesimo la “riflessione”, e fatelo subito!”.
(Ndr) – I ritardi degli interventi risolutivi per l’incendio di ieri siamo stati i primi a segnalarli alle 15,20 con molta evidenza. Se Perilli e compagni avessero voluto giovare alla causa, avrebbero fatto fuoco e fiamme (era il caso…) subito e non il giorno dopo. Purtroppo, l’incendio di ieri è stata l’ennesima prova del basso, infimo profilo della politica, che ha approfittato per sciorinare nomi e facce, anzichè adoperarsi per vincere l’incendio. Tutto il resto è argomento vecchio e stantio per questa povera città: i piani di protezione civile inesistenti, per i terremoti come per gli incendi, i boschi e le pinete abbandonati, l’assenza di programmi, idee, politiche per il territorio. Cose annose, dette mille volte, come è risaputo che per l’incendio del 2007 non è stato fatto niente sotto il profilo degli interventi di recupero ambientale. L’Aquila è così da sempre e sarà così finchè qualcuno non vorrà cambiarla radicalmente.


07 Agosto 2012

Categoria : Cronaca
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