I bollini? Buoni al supermercato…

La scarsa fantasia e capacità previsionale dei burocrati autostradali aveva parlato, dimenticando la crisi e forse anche che siamo nel 2012, non nel 2007, anche questa volta di bollini neri. Quelli del traffico nei “giorni difficili” lungo le capienti (ma vuote) carreggiate autostradali. Bollino nero il giorno 4 agosto, per l’esodo dei vacanzieri. Un termine che la ancora più scadente fantasia dei cronisti sfodera quattro o cinque volte l’anno: Natale, Pasqua, Ferragosto e qualche altro “ponte” festivo.
Il bollino – nero o di altro colore – se lo sono appiccicato in fronte, oppure potranno usarlo al supermercato per la spesa con lo sconto. Il traffico, le code, gli ingorghi, niente: non c’è stato niente. Vuoto quasi pneumatico, movimento scorrevole e anzi più leggero rispetto a un giorno qualsiasi. Quattro italiani su dieci si sarebbero mossi (ma con i panini e le bibite nella borsa termica acquistata in offerta speciale), e molti di loro in treno. Gli altri in auto, ma con il pieno fatto all’ENI: sconto e coda all’iperself. Un quadro triste, la fotografia di un’Italia regredita agli anni Cinquanta, amara, liquefatta dalla malsana calura, diretta verso mete modeste dopo aver pattuito la pensione, anzi la mezza pensione colazione inclusa (che fa per molti da primo pasto).
Spiagge libere affollate, spiagge a pagamento “leggere”, ariose. Quasi vuote, insomma. Eccezione fanno le località di lusso dove vanno i vip, quelli che la crisi la sentono dalle bocche degli altri. E fingono di partecipare alle giaculatorie sulla povertà incombente. I bollini, signori burocrati autostradali, risparmiateceli per Ferragosto. Mantenete un dignitoso silenzio. Non fingete di essere utili e ben informati. Magari, statevene a casa o fatevi il panino anche voi. Sulle autostrade degli ex esodi sappiamo viaggiare (a 90 orari per consumare di meno) senza le fandonie di rito.