Serralunga, quella sì che è un’opera al servizio del turismo e dello sviluppo nella ripresa
Rocca di Mezzo – (di G.Col.) – E’ LA GALLERIA CHE UNIRA’ CAMPO FELICE E LE ROCCHE IN POCHI MINUTI DI AUTO – (Foto in evidenza: un acquerello di Serralunga sul libro di Jacovitti lavori per Serralunga e l’accesso dalla A-24) – Il 2012, annus horribilis come nessuno si aspettava (gli economisti sono spesso bravissimi a prevedere… il passato), porterà alle montagne aquilane un solido pilastro di sviluppo e per il turismo. Due cose che hanno smesso di esserci. Lo sviluppo dell’altopiano delle Rocche fu quello congegnato, voluto e attuato, cinquant’anni fa, dall’imprenditore Aldo Jacovitti di Rocca di Cambio, continuato con Campo Felice, ma ormai in declino come tutto il resto in Italia. Il turismo, medesimo discorso: del resto, in una zona come le Rocche, sviluppo e turismo sono sinonimi.
La galleria di Serralunga sarà il pilastro dello sviluppo e del turismo che verranno, si spera alla ripresa economica, che dovrebbe esserci (se non moriremo prima di euro o di recessione selvaggia) nel 2014. E magari lasciarsi avvertire fin dall’ormai vicino 2013. L’opera fu pensata da Jacovitti. Oggi è una realtà , grazie all’amorevole interessamento di Gianni Letta, come si legge nel libro di Jacovitti dedicato al suo paese e a Serralunga, che l’imprenditore chiama giustamente “la mia galleria”.
Se gestori dell’altipiano, amministratori, politici di vari calibri e carature, autorità regionali, autentici esperti di turismo, sapranno collaborare e pensare (una cosa sempre più difficile, in un mondo che pare rincretinito e “suonato” dall’unico desiderio, fare denaro senza scrupoli) , la galleria sarà la chiave che aprirà il futuro di mezzo Abruzzo montano: l’Abruzzo aquilano, da sempre, ormai, indietro rispetto a tutti gli altri. Morto, in pratica, il Gran Sasso aquilano. Pare demolito dal terremoto come è demolita la città antica. Di fatto, è deceduto. A L’Aquila non resta, nel turismo bianco, che Campo Felice, ma ormai Campo Felice vuol dire anche altopiano delle Rocche in un tutt’uno spettacolare.
La galleria, per chi non se ne rende conto, buca la montagna di Serralunga, una modesta barriera che separa Campo Felice dalle Rocche. E’ lunga 1200 metri. Avrà una comoda viabilità di raccordo con la rete stradale esistente. Dall’altopiano (24 km da L’Aquila, poco di più dalla Marsica) si potrà sciare nelle aree rocchigiane, ma anche a Campo Felice. Le Rocche si raggiungeranno comodamente, oltre che da L’Aquila, dall’autostrada A-24, casello di Campo Felice, oppure dalla Marsica, come sempre, da Celano, ma con accesso facile anche verso Campo Felice. Una breve galleria risulta, quindi, la chiave di volta di un complesso montano e sciistico tra i più belli dell’Appennino, e oggi anche tra i più grandi e attrezzati. Sommando la vicina Magnola di Ovindoli, la dotazione ricettiva e sciistica diventa enorme. Le premesse per una reale crescita ci sono, ora vanno gestite localmente con intelligenza e lungimiranza, senza paesaniti e campanilismi.
Per chi non scia soltanto, ci sono percorsi magnifici verso i Piani di Pezza, le cime del Sirente, l’Anatella con il suo cratere meteorico unico in Italia. Paesaggi di bellezza incomparabile, natura protetta, riserve, animali, boschi druidici e immensi, le vicine Gole di Celano, aria buona, ottima cucina, un robusto patrimonio ricettivo alberghiero e residenziale. Trovate un’altra regione lungo l’Appennino che abbia un simile patrimonio. Non ci riuscirete. Serralunga apre i suoi fornici sul futuro. Sapremo capirlo o resteremo a piangerci addosso e a litigare come massaie al lavatoio?
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