L’incompiuta “non si sa perchè”
L’Aquila – Una strada di poche centinaia di metri, cominciata diversi anni fa per aggirare l’abitato di Pile, è quasi terminata ma non viene aperta al traffico. Chiamiamola così quella strada: l’incompiuta “non si sa perchè”, visto che all’osservatore appare quasi del tutto completata, con tanto di asfalto (magari da perfezionare e comprire con un tappetino decente). La variante di Pile consiste in poche centinaia di metri, che partono dall’area artigianale e superano il minuscolo abitato di Pile, tra case e linea ferroviaria, con un pericolosissimo quadrivio proprio a metà (speriamo che lo rendano sicuro con segnali adeguati o magari un semaforo dei tanti che si trovano in giro e non sono stati mai accesi). Strada corta ma utilissima, perchè all’interno di Pile c’è una strettoia che rende difficile il transito in doppio senso di marcia. L’opera è iniziata, secondo un immancabile e scandaloso rituale aquilano per il quale qualcuno dovrebbe trovarsi in tribunale imputato, molti anni fa e poi abbandonata dall’amministrazione Tempesta.
L’attuale amministrazione l’ha ripresa ed ha scoperto che c’erano dei cavi elettrici interrati sotto la carreggiata. Altri soldi e interminabili attese perchè l’Enel non è un fulmine di guerra. Risultato, la stradina appare quasi completata, ma transennata e chiusa. Naturalmente i soliti furbi oltrepassano la recinzione e scorrazzano indisturbati, perchè sanno che un vigile non lo avvisteranno mai e poi mai. Noi abbiamo documentato lo stato dei fatti di domenica 29 marzo. Strada quasi finita, ma chiusa (si fa per dire). Incrocio a metà percorso assolutamente pericoloso e micidiale, perchè ai guidatori risulta che la strada è chiusa, quindi non dovrebbe passarci nessuno. Ma così non è. Vogliamo risolvere questo ridicolo problema?
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