Cronaca: famiglie numerose, coltivatori strangolati, genitori preoccupati per le scuole
L’Aquila – Tre argomenti oggi in questo nostro spazio di cronaca: le famiglie numerose nelle aree terremotate, le preoccupazioni dei genitori aquilani per le scuole, la grave situazione dei coltivatori della Marsica ai quali i prodotto vengono pagati con somme da fame.
FAMIGLIE NUMEROSE – Forniti dal prefetto dell’Aquila, Franco Gabfrielli, i nominativi e i dati grazie ai quali il rappresentante del Governo potra’ attivarsi per cercare una soluzione al problema delle famiglie numerose che sono state colpite dal terremoto e la cui casa si trova o nella zona rossa, o nella categoria E, cioe’ case inagibili. All’incontro, voluto dal prefetto, hanno partecipato i responsabili provinciali dell’Associazione, Bruno e Tiziana Cotellessa. Il Prefetto ha chiarito che il progetto C.A.S.E., quello delle ormai famose casette antisismiche, non riguarda le famiglie numerose, perche’ i moduli abitativi sono troppo piccoli. Si sta quindi pensando ad interventi mirati specifici. Proprio per questo, le famiglie numerose iscritte all’Associazione che hanno la casa nella zona rossa o nella categoria E e che non hanno trovato una sistemazione autonoma, potrebbero essere destinatarie delle abitazioni disponibili trovate nell’aquilano dal prefetto grazie alle informazioni ricevute.
GENITORI PREOCCUPATI – Nuova manifestazione, oggi, con sit in, dei genitori che si dichiarano preoccupati per la sicurezza dei loro figli destinati a rientrare nelle scuole ristrutturate. Le famiglie chiedono edifici sicuri, tensostrutture oppure moduli MUSP come quelli che si stanno realizzando, secondo loro in numero però insufficiente. La domanda, non priva di logica, è: se vengono ristrutturati edifici costruiti decine di anni fa, quando non si adottavano criteri rigorosamente antisismici imposti invece oggi, nel caso di nuove scosse forti, che garanzie ci sono?
COLTIVATORI STRANGOLATI – I coltivatori del Fucino, una delle aree agricole più importanti nel Mezzogiorno d’Italia ricevono per 10-12 chili di patate appena 1 euro, e pochi centesimi per gli altri prodotti, come carote o radicchio. Quando la gente va a fare la spesa, anche nei super ed ipermercati che più si reclamizzano e si impongono come onestissimi, trova che con 1 euro ben difficilmente si compera qualcosa… Chi porta i prezzi alle stelle sui banchi dei marcati, e alle stalle per chi lavora la terra con enorme sacrificio? Un problema che esiste da sempre, e viene sottolineato da sindacati e forze politiche sempre con debolezza, quasi non se ne volesse parlare: potenza del grande commercio che penetra e insabbia, convince e induce a tenere la bocca chiusa. Ma stavolta i coltivatori non intendono arrendersi e chiedono interventi seri, leggi, razionalizzazione del settore. Altrimenti, dicono, mangiate surgelati tutto l’anno e pagateli anche cari. Noi smettiamo.
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