CAL, Del Corvo scelta assennata
Antonio Del Corvo presidente del neonato, e già importantissimo, consiglio delle autonomie locali. Il CAL, una sigla con cui cittadini e cronisti dovranno prendere familiarità , perchè dirà la sua in un tema spinoso, “scoppiato” di recente: province sì, province no. La scelta di Del Corvo è assennata, diciamo, senza esagerare, giusta. Una volta tanto la politica ha saputo mostrare unanimità e saggezza nel contempo. Il presidente della provincia aquilana è un uomo pacato, dai tratti signorili ma non impettiti e scostanti. Un gentiluomo del palazzo, mai coinvolto in scomposte liti partitiche e politiche, di poche parole. Dirige un ente che fa il suo lavoro, per quel che può con la normativa e le risorse davvero risicate, parla con i cittadini che gli chiedono udienza, ascolta, prende nota. Impersona il ruolo del presidente di una provincia in cui si trova il capoluogo di regione, e quindi è salva. Ma rischia di trovarsi schiacciata da una immensa provincia adriatica da Martinisicuro a San Salvo, in una dicotomia dell’Abruzzo (rivierasco e interno) che già attualmente esiste e pesa.
Un Abruzzo sbilanciato e pendente verso il mare.
Del Corvo avrà il difficile compito di salvaguardare, per quanto riguarda il CAL, le terre interne, rispettando quelle adriatiche, e non sarà lavoro leggero. Nè semplice. L’Abruzzo di oggi è già squilibrato e claudicante. Domani potrebbe esserlo di più, fino a soffrire di carenza di ossigeno. Tutti si augurano lungimiranza, e augurano buon lavoro al politico marsicano, che L’Aquila ha imparato a conoscere e rispettare.
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