Cava di Ofena, di cotte di crude
Ofena – Da Dino Rossi, Cospa Abruzzo, riceviamo: “Indescrivibile quello che accade nei meandri della Regione Abruzzo, per quanto riguarda la cava comunale di Ofena. Due note, inviate a distanza di due secondi una dall’altra. Nella prima nota, a distanza di un anno dall’aggiudicazione del bando alla TREDI, (nuovo concessionario), con la quale nega il subingresso e alla variante al progetto approvato in concessione comunale, il 3.5.199. Nella sostanza il bando di gara fatto dalla vecchia amministrazione e sostenuto dalla nuova, non ha trovato accoglimento da parte della Regione Abruzzo. Il bando prevedeva un grosso quantitativo e l presentazione del progetto ad un messe dall’aggiudicazione In pratica si è attaccato il carro davanti ai buoi. Per fare il bando, il progetto doveva avere l’approvazione della Regione, cosa che non è stata fatta. Tra l’altro, la Regione Abruzzo e la minoranza comunale, capeggiata dall’ex sindachessa Anna Rita Coletti, non si sono accorti che la ditta subentrante ha iniziato a scavare e stranamente, l’ex sindaco denuncia alla procura della Repubblica la ditta di Marzio per un esubero di escavazione, per circa 200 mila metri cubi. La seconda missiva della Regione è veramente sconcertante, in quanto comunica alla ditta di Marzio la scadenza della proroga, senza tenere conto del sequestro da parte della Procura. Ieri, come da nota allegata è scaduta la proroga e stante alla conversazione avvenuta ieri con il Sindaco Mauro Castagna, sembra che non ci sia l’intenzione di rinnovare la proroga, anche se la sentenza del consiglio di stato, narra che la proroga può essere concessa solo per non interrompere l’attività produttiva. I cittadini, ma soprattutto gli operai che lavorano alla cava, attendono le decisioni del Sindaco, sperando ad una risoluzione attenta al fine di salvaguardare l’occupazione, l’impatto ambientale che questa interruzione potrà allungare negli anni.
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