Nello Mariani, una bella persona
L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – Abbiamo silenziosamente letto e ascoltato tutte le commemorazioni di Nello Mariani. Nessuno ha pensato di ricordare semplicemente che Nello Mariani era una bella persona. Lasciamo andare il giurista, il politico di squisita anima socialista, l’avvocato temibile nel foro per gli avversari, il sindacalista, l’amministratore, l’aquilano ammalato di amore febbrile per la sua città che vedeva reclinata su se stessa, e poi ha visto anche crollare. No, a noi interessa Nello. Aveva diversi anni più dei suoi abituali commensali in trattoria, dove mangiava spesso cicoria con l’aglio, spingendo… a distanza i suoi sodali seduti accanto a lui. Eravamo spesso in tre, con E.L., che anch’egli ha lasciato vuota la sedia. Si andava a Monticchio, qualche volta dopo defatiganti passeggiate in montagna, durante le quali il suo subitaneo pensiero era cambiarsi d’abito, perché temeva maglie e camicie intrise di sudore. Gli si faceva la “guardia” mentre si cambiava, e una volta comparve sui colli sopra Pianola, tra alcuni pini, una mamma cinghiale con i suoi cuccioli, lasciando tutti a bocca aperta. Lui disse: “Non la spaventate, se no ci carica…”.
Nello avrebbe potuto trattarci come nipoti, come ragazzini che erano nulla di fronte alla sua sterminata esperienza di vita e di politica. Raccontava incontri con vip di tutte le stazze, conosceva tutti in Italia e anche fuori. Ma sapeva anche ascoltare ciò che gli dicevi, per tornare con i piedi per terra, nella nostra dimensione di provinciali. Una bella persona sa, infatti, soprattutto ascoltarti. Lui sapeva tutto di quasi tutto, non c’era argomento che non fosse in grado di penetrare, lucido in maniera impressionante, nonostante i 75 anni di allora. Quando se n’è andato ne aveva 86: 11 anni fa. E riusciva sa farsi delle scarpinate in salita che agli altri toglievano il fiato. Non era mai il primo a dire: “Riposiamoci un po’”. In montagna, veramente, tutti si vergognano di dirlo per primi.
Ovviamente tra noi non si parlava spesso di finissimi problemi giuridici. Qualche volta si parlava di politica. Lui non offendeva mai nessuno, tutt’al più qualche “linguata” per chi aveva sbagliato, a suo parere. Ma poi dava consigli anche a chi non condivideva le sue idee, pulitamente socialiste, mai demagogiche. Non attaccava la destra o la DC. Sapeva che un po’ di bene e un po’ di male sono, spesso, da ogni parte e partito.
La sua mente, e chiudiamo con i ricordi perché possono sembrare piaggeria, era talmente aperta e librata ad alti livelli, che potevi parlargli di argomenti scientifici ostici ai più, ma cari a chi scrive. E lui ne sapeva abbastanza per partecipare al discorso. Una volta ci ricordò quel popolo africano che, secoli fa, aveva graffito sulla roccia l’immagine di Sirio doppia o tripla. Nessuno, a quell’epoca, poteva sapere che Sirio è una stella doppia o forse anche tripla. Come potevano saperlo i Dogon, popolo dolcemente primitivo ancora oggi? E da lì si correva tanto, fino agli UFO e ai misteri inquietanti della meccanica quantistica, a possibili ubiquità ed ”entanglement” tra particelle.
Così era Nello Mariani. La persona bella, l’uomo colto, sapiente di esperienza e di buone letture. Non capita spesso di poterlo dire di chi ha vissuto la politica come motivo conduttore della vita. Vogliamo ricordarlo. Stile impareggiabile, qualche coppa di champagne la notte di Capodanno, e l’ultimo sguardo sul mare ventoso di Vasto, come alle isole Cicladi. Prima di andare a trovare, speriamo per lui, le risposte anche per Sirio dei Dogon, per relatività e quanti, universi e multiuniversi, per l’ansia umana di sapere leggendo – qualcuno spera – “nella mente di Dio”.
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