Piazza Salotto o casba orientale?
Pescara – (di Paola Marchegiani, consigliera comunale PD) – Aggirarsi oggi nella tendopoli di plastica sorta in Piazza Salotto è come inoltrarsi nella casba di un paese orientale. La giostra in finto stile ‘700 veneziano stride violentemente con le foto di Oliviero Toscani che la fondazione Aria ha voluto installare nella piazza esprimendo così una seria attenzione all’arte contemporanea.
L’Urban Center, snella ed elegante struttura in acciaio e vetro, ridotto da Mascia a semplice infopoint risulta visivamente come una scatola imbrattata da centinaia di manifesti di qualsivoglia pubblicità in contraddizione col decoro della piazza.
Mi addolora soprattutto vedere la “panchina serpente” che Toyo Ito aveva progettato per questa piazza smembrata in tanti pezzi, disposti a mo’ di divani da salotto. L’Amministrazione Mascia non capisce, forse non sa che il “biscione” era stato concepito dal Maestro Ito come un elemento verticale che doveva incastonarsi con l’orizzontalità della pavimentazione della piazza. E’ vero Pescara non ha monumenti famosi, ha pochi musei, oggi maltenuti, ma non per questo può essere considerata una città minore. E’ semplicemente una città contemporanea. Il vasto vuoto urbano di Piazza della Rinascita creatosi durante i bombardamenti che hanno afflitto la città è un distillato della sua storia. L’amore per il bello, la ricerca per la bellezza può evidenziarsi anche nel rispetto di una panchina firmata, di pregio, che oggi invece giace sporca, rotta, senza alcuna manutenzione ed attenzione in un guazzabuglio di disordine, di volgarità e di cattivo gusto. Il ricordo di Piazza Salotto brulicante di persone durante il Salotto di Sofia o per gli spettacoli teatrali organizzati da William Zola è lontano, così come è lontana la crescita culturale della città. Forse sono un’inguaribile romantica ma per me Pescara è davvero un luogo del cuore.
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