Vecchioli: “Facciamo circolare le idee…”


L’Aquila – Dall’avv. Paolo Vecchioli riceviamo: “Caro Direttore , è importante il confronto delle idee ma chi insulta per interessi di bottega se ne frega delle idee e nessuno abbocca. E’ un monologo che serve a spacciare per diffamazioni le critiche palesemente politiche e su fatti noti da parte di chi si è sentito toccato per “ lesa maestà “ e minaccia e distribuisce epiteti come da scuola stalinista banalmente “dejà vu” .
Non è coerente e poco di sinistra che chi critica in ogni occasione i dipendenti del Berlusca che scrivono e dirigono i suoi giornali poi ricorra come loro alla solidarietà di categoria on difesa della pagnotta ,altrimenti soiamo in presenza del confronto democratico/leninista mai armonico ed organico/partecipativo ma unitonale e chi non ci sta va alla berlina con l’accompagnamento del coro degli ascari sinistri e sciancati dalla monotonia del guaire a comando. Dissidenti, deviazionisti , nichilisti, riformisti, fascisti, squadristi . …, delinquenti ed infine pazzi da rieducare nel gulag per non disturbare gli affari di ogni parvenu sinistro di turno e dei suoi sodali .
Dall’altra parte, quella destra per intenderci, non si trova facilmente di meglio ma almeno ci si risparmia il dogma ideologico dell’infallibilità e la puzzetta sotto il naso dei più bravi, più colti, più belli,più intelligenti,più professori,più artisti, più scienziati, più satiri e comici, più ambientalisti ecc. ecc.
“ ….omnia munda mundis…” , sussurrava Frà Cristoforo mentre il povero Frà Galdino si adeguava anche non comprendendo la regola nuova ,ma che palle però . Per fortuna ci sono aspetti altri del terremoto dei quali parlare senza più di tanto scomodare la TV “commerciale “ ,di sinistra progressista e sola a salvarci dalle conseguenze del Terremoto ,con la “ Provincia c’è, Grillo finalmente tesserato PD, la Guzzanti e tutti quelli che cercano di raccontarci che quelle del progetto CASE non sono abitazioni ma sogni,che l’emergenza non esiste e che qualsiasi arruffapopoli sinistro a quest’ora avrebbe già ricostruito più bella e solida L’Aquila comprese le seconde case ed anche quelle di chi ne aveva parecchie come patrimonio e proprietà “non più furto “ ed al diavolo il vecchio Marx .
Nel mio quartiere a Gignano c’è un primato ,quello dell’unica Chiesa demolita completamente a L’Aquila e portata via come alcune abitazioni pare nell’inmmediatezza del sisma ed “inaudita altera parte “.
Presumo l’esistenza di specifica ordinanza sia per la Chiesa che per case abbattute completamente e mi voglio augurare previa informativa della Curia e dei proprietari degli immobili spariti dalla visuale del mio quartiere mediante intervento, pare ,di privati e zelanti operatori , perché impossibile la messa in sicurezza .
Sicuramente Monsignor Giuseppe Molinari con il primato di unica Chiesa demolita a L’Aquila saprà far valere le sue ragioni e quelle dei fedeli di Gignano ,mentre sarei curioso che qualcuno leggesse il provv.to autorizzativo alla demolizione ed asporto delle macerie, annessi e connessi ,quando e come sono stati resi edotti i proprietari degli immobili portati via manu militari con suppellettili ed arredi, i riferimenti temporali esatti e da parte di chi e da chi operato il tutto e se operato legittimamente .
Speriamo di non disturbare gli affari di qualche altro “operatore economico” facile agli epiteti davanti alla curiosità politica considerando che trattasi di fatti precedenti allo scandaletto dello smaltimento delle macerie a L’Aquila ,così non scomodiamo i soliti poveri sciacalli che nonostante svolgano una funzione ambientale di rilievo ed un lavoro che altri rifuggono anche se necessario ,sono sempre bistrattati secondo convenienza dai politici e dagli assessori .
Idem dicasi per la memoria ,poco di sinistra ma sinistra , del ricordo dei morti del Terremoto a L’Aquila e nelle altre zone colpite, che mai evidenzia come le povere vittime della brutalità della natura, ( governo ladro !), in alcuni casi avevano nomi la cui pronuncia non ci è facile a causa dell’idioma di appartenenza , come quella dei nominativi dei tre morti di S.Demetrio N.V. ,mio paese di origine e che è tornato ad ospitarmi .
Una famiglia di Rumeni ,che abitavano in una vecchia e fatiscente casa e lavoravano, avevano anch’essi speranze e prospettive : Ghironceanu Laurentiu Costantin di anni 41, Bobu Darinca Mirandolina di anni 36 ed il piccolo Antonio Iovan di cinque mesi . Nomiarli ed averne memoria ,non sempre ma ogni tanto ed anche nel salotto bene delle TV commerciali ci farebbe star meglio.
La morte è una livella…ed il Principe de Curtis parlava un linguaggio “di sinistra” ma se ci sono morti di seria A e morti di serie B e campi di terremotati più fortunati e noti alle TV commerciali mentre gli altri campi fanno cronaca per fatti quasi sempre delittuosi e che riempiono gli spazi che residuano….ma ci si sente presi in giro .
Ci piacerebbe ancora che i nostrani sinistri, smesso il quotidiano esercizio spirituale di di invettive contro il Cavaliere e riacceso il cervello ,si occupassero che nel territorio colpito dal sisma si impedissero affari quali quelli del rifornimento di tutte le derrate alimentari di quotidiano utilizzo in danni della locale produzione e dei locali operatori sul territorio.
La carne per uso alimentare e gli altri prodotti di consumo e che i nostri allevatori terremotati o meno , comunque producono, se rifornita da ogni altro luogo fa fare affari a terzi più o meno noti e nell’indifferenza di chi dovrebbe far ripartire la filiera locale utilizzando esclusivamente prodotti alimentari ,il il latte,i prodotti caseari in genere ,come prodotti in loco , ma non fa ripartire la nostra economia anzi la distrugge deportandone aliunde ogni potenzialità
La ricostruzione organica e legata alle risorse del territorio che esistono e debbono essere potenziate ed aiutate con interventi mirati ed anche con finanziamenti di specifico supporto impedendo le furbizie delle banche in cartello e con interessi altri piuttosto che nel sociale .
Altro che i trenini, gli svincoli e le altre questioni, per carità importanti come le strutture e le sovrastrutture per l’economia di un territorio, però se nel frattempo l’economia va a puttane ……
L’Aquila ed il suo entroterra non sono territorio di conquista per chi spaccia per aiuti e ricostruzione i drenaggi delle risorse locali e tradizionali ,rivendichiamo il diritto a veder tutelate le produzioni locali e gli operatori del settore zootecnico, agricolo , artigianale e comm.le.
Questo è l’inizio della ricostruzione che parte dal tessuto sociale e diventa realtà economica nel sociale attraverso la partecipazione e la simbiosi tra operatori, territorio e tradizione .
Mi raccontano altra amenità , di sinistra, sul Berlusca circa il sisma . Pare che qualcuno abbia tirato un sospiro di sollievo perché non si parla più di ….metropolitana. Pare che il perfido Berlusca così, tramato in alto loco, abbia preso due piccioni con una fava,salvando i suoi scherani in loco e la ricostruzione.con annessa beatificazione in fieri .Questa , però è altra storia che interferisce con la “Perdonanza “,terremoto permettendo” .


25 Agosto 2009

Categoria : Dai Lettori
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