Sindaco su questione sanità


Chieti – Il Sindaco Umberto Di Primio, foto, nel corso del Consiglio Comunale odierno avente ad oggetto la discussione delle “problematiche attuali della Sanità del Comune di Chieti”, ha dichiarato: «Non è mia intenzione, oggi, commentare gli interventi politici susseguitisi nel corso del Consiglio Comunale, soprattutto, al fine di evitare di riaprire una discussione che rischia di diventare sterile. È mio proposito, invece, rendere qualche osservazione sulla questione sanità.
Nel corso degli ultimi due anni, tanto per iniziare, il Comune di Chieti ha sofferto l’assenza dal Comitato ristretto dei Sindaci, non facendone più parte in ragione di una elezione avvenuta nel mese di marzo del 2010, prima che io divenissi Sindaco.
I problemi che riguardano il “suo”ospedale, quel che è certo, non possono essere scissi da un contesto più generale che è quello della sanità abruzzese e il suo commissariamento.
A fronte delle esigenze che tutti noi, oggi, abbiamo ricordato, purtroppo vanno anche menzionati i calcoli presentati dal Mef, che, se si vuole, non dovrebbero appartenere alle politiche sanitarie ma dai quali non si può prescindere se si vuol avere una sanità pubblica che si regge in piedi da sola.
L’accorpamento della Asl unica Lanciano-Vasto-Chieti, tanto citata nel corso del dibattito, come si sa, non nasce in seno all’attuale governo regionale ma è frutto del governo Del Turco e aveva la logica fondamentale dell’aziendalizzazione, legata alle Università di L’Aquila e Chieti.
Il terremoto del 2009, drammaticamente, ha interrotto quel progetto a cui, alla fine, è rimasto solo la definizione privo però del suo atto fondamentale. Il commissariamento, invece, anch’esso più volte chiamato in giudizio quest’oggi, resosi necessario per il forte disavanzo economico del nostro sistema sanitario locale e che non poche sofferenze ha richiesto al territorio, se da una parte ha visto la sua forte attività di tagli, dall’altro è riuscito, per l’Asl Lanciano-Vasto-Chieti, a ridurne il disavanzo, in dirittura di un pareggio finanziario.
Sicuramente dispiace aver visto, nel corso degli ultimi anni, ridotte le funzioni o chiusi gli ospedali regionali ma va anche detto che su una popolazione regionale di 1.200.000 abitanti era quasi assurdo tenere aperti presidi ospedalieri alla stregua di supermercati.
Ciò che occorre in questa regione è alimentare e preservare le eccellenze e non difendere o diffondere mediocrità.
Quanto ai consiglieri che oggi hanno preso la parola, avanzando critiche al mio operato, probabilmente neppure uno di loro è a conoscenza delle mie azioni di difesa e tutela del territorio e del nostro ospedale.
Quel che posso dire, infatti, è che tutto ciò che potevo fare l’ho fatto, senza mezzi termini e tenuto anche conto, a volte, della scarsa disponibilità di certa parte di Dirigenza Asl. Con la presentazione di questo Odg non mancherò di offrire, un’ennesima volta, la mia disponibilità e di avere un carattere, se richiesto, ancora più fermo nella difesa del nostro ospedale. Mi farò ancor più latore delle richieste avanzate da questa Assise, ricordando a tutti, però, che l’interlocutore principe di questo Consiglio sarebbe dovuta essere la Direzione Asl a cui consegnare, alla fine, anche un documento programmatico.»


30 Luglio 2012

Categoria : Politica
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