Province, Di Pangrazio e gli accorpamenti
L’Aquila – “Siamo in un periodo di profondo cambiamento in termini di ridisegno complessivo dell’organizzazine amministrativa. Il lavoro del governo sul contenimento della spesa pubblica, e l’emendamento sul riordino delle province, chiama in causa la Regione nel processo di accorpamento. Anche i Comuni potranno decidere per una nuova inclusione, tenuto conto del principio della contiguita’ territoriale. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Giuseppe Di Pangrazio. “Quello della riorganizzazione dei confini provinciali, e la conseguente riduzione dei costi – aggiunge – e’ un ulteriore tassello di questa radicale metamorfosi che sta investendo l’organizzazione amministrativa: penso all’Unione dei Comuni, alla soppressione delle Comunita’ Montana, alle modifiche che hanno investito i Consorzi Industriali. Se a questi aggiungiamo il piano sanitario e la gestione dei servizi pubblici come l’acqua o i rifiuti, ci rendiamo conto della complessita’ dell’azione che la nostra Regione dovra’ affrontare.
Allo stesso tempo i criteri per il riordino delle province (popolazione di 350.000 abitanti e all’estensione di 2.500 km quadrati), rischiano di vedere il sud dell’Abruzzo al traino delle nuove province dell’Aquila e Teramo. Cio’ che non deve assolutamente accadere e che si possa pensare di risolvere il problema con un mero calcolo numerico, influenzato quest’ultimo da spinte campaniliste. Quale ruolo ad esempio dovrebbero avere i territori di Marsica e Valle Peligna? Siamo sicuri che l’accorpamento voglia avvenire con L’Aquila e non con Pescara”?
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