Addio a Lamberto Giancarli
L’Aquila – Ci ha detto addio, senza aggiunere “Ci vedemo, quatrà“, come faceva salutando dopo le allegre serate in comitiva, Lamberto Giancarli, uno dei pilastri dell’aquilanità degli anni migliori. Anche se Lamberto si era ritirato, da diverso tempo, e si faceva vedere sempre di meno, forse dedicandosi ai suoi tanti hobbies e ai suoi ricordi.
La sua presenza, e ancora di più la sua recente assenza dovuta alla voglia di appartarsi dagli amici di una vita, erano argomento di discorsi tra coloro che ne sentivano la mancanza. Discorsi più tristi negli ultimi anni. Lamberto era un amico insostituibile in qualsiasi cena o agape fraterna, sempre annaffiata da generose libagioni, e sapeva distribuire ironia, battute, filastrocche, racconti di vecchie cose e persone, canzoni irriverenti e mordaci che intonava con la sua possente voce per primo. Tutto questo non esisteva più da tempo, essendosi dissolte comitive e abitudini, ma di Lamberto nessuno si era dimenticato. Nè potrà accadere adesso, che Lambertone ha imboccato in silenzio una strada diretta molto lontano.
Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’assessore alla Cultura Stefania Pezzopane esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Lamberto Giancarli. “Lamberto Giancarli – dicono – è stato indubbiamente tra i protagonisti di una grande stagione di rinascita e di vitalità del capoluogo d’Abruzzo. Esprimo ai suoi familiari – ha concluso Cialente – e in particolare ai figli Giampiero, stimato giornalista, e Fabrizio, le più commosse e partecipi condoglianze a nome dell’intera municipalità”.
“Lamberto Giancarli si è sempre distinto – sono le parole dell’assessore alla Cultura Stefania Pezzopane – sia nella professione che nella sua attività all’interno della vita culturale, alla quale ha dato un grande contributo per la crescita e la valorizzazione di un patrimonio che, ancora oggi, è la principale risorsa della città. Una grave perdita per L’Aquila e per i suoi cari”. Possiamo aggiungere che Lamberto era soprattutto un amico, un personaggio importante, un cittadino della notte e della sera, quando al tramonto non arrivava il buio, ma si accendeva la luce di una città umanamente ricca e rigogliosa, quella oggi davvero sparita. Forse anche per questo Lamberto si era fatto da parte da diversi anni. Sentiva che la “sua” città non esisteva più.
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