Caldo e afa, week end bollente
L’Aquila – L’ASSURDITA’ DEI BOLLINI COLORATI SEMPRE NELLE STESSE CITTA’ – La temperatura massima, stavolta, a Chieti dove a mezzogiorno c’erano 36 gradi, aria pesante, forte tasso di umidità atmosferica. Ma nessun bollino rosso da chi afferma di occuparsi della salute della gente… Il peggio del peggio, comunque. 34 gradi a L’Aquila, 35 a Teramo e 32 a Pescara. Sicuramente di più rispetto ai 29 che i servizi meteo prevedevano per la città adriatica.
La bolla calda (la quarta quest’anno) è puntualmente arrivata e persiste sul Centro-Sud, senza però risparmiare Piemonte e Liguria e altre zone del Nord-Occidente. La calura, dicono gli esperti, dovrebbe perdurare per tutta la domenica e attenuarsi lunedì mattina. C’è la solita, inutile e imprecisa tempesta di bollini rossi e arancioni appiccicati sui nomi di una ventina di città , tra le quali Pescara, dove la temperatura è – ironia delle burocrazie che predominano a tutti i livelli, anche a quelli… di rischio – la più bassa… tra le alte, mentre nessuno assegna etichette, per esempio, a Chieti o a L’Aquila, dove quest’anno il caldo ha fatto e fa davvero soffrire chi è costretto a vivere nelle case del progetto antisismico, o nei terribili “map” bollenti d’estate e gelidi d’inverno. Chi si occupa, in qualche ministero, dei bollettini di rito durante l’estate assegna etichette colorate sempre alle stesse città , e ignora situazioni nuove o diverse dalla routine dei paraocchi burocratici.
L’Aquila non è più la stessa città di prima, oggi il caldo (che comunque è elevatissimo da molti anni in estate) rende difficili alcune situazioni determinatesi dopo il terremoto: di etichette per la salute a rischio nei villaggi antisismici ce ne vorrebbero… invece i comunicati ufficiali sono sempre gli stessi, ottusi e ripetitivi.
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